Cronaca

Furto al banco di Napoli, condannato il Lupin foggiano

Condanna a tredici anni per Olinto Bonalumi, ma l'uomo è latitante da due anni

I giudici hanno inflitto tredici anni al foggiano Olinto Bonalumi ritenuto la mente del furto da 15 milioni di euro tra contanti e preziosi sottratti dal caveau delle cassette di sicurezza dell’ex Banco di Napoli di piazza Puglia, a Foggia,  nel weekend tra il 9 e 11 marzo 2012; e del tentato furto nel caveau delle due gioiellerie del gruppo Sarni al centro commerciale Mongolfiera, sventato dalla squadra mobile nell’agosto 2012. Bonalumi è l’imputato principale del processo «Goldfinger» a venti foggiani, romani, marchigiani e torinesi accusati a vario titolo di 19 imputazioni: oltre al furto in banca e ai tentati furti alle gioiellerie, associazione per delinquere,  riciclaggio, calunnia, ricettazione, favoreggiamento. La sentenza di primo grado ha inflitto undici condanne per un totale di  settant’anni di carcere, tre assoluzioni e sei prescrizioni.

Olinto Bonalumi è stato condannato in contumacia. L’uomo è infatti  ricercato da oltre due anni per scontare una condanna a 13 anni per il furto da 5 milioni di euro nel caveau dell’istituto scorta valori «Np service» di Foggia unitamente ad una rapina a un blindato portavalori del novembre 1995 in autostrada vicino Porto Sant’Elpidio, che fruttò tre miliardi di vecchie lire.

Vincenzo D'Errico

Giornalista professionista e scrittore, impegnato a lungo nell’emittenza locale, collaboratore del quotidiano L’Edicola del Sud, direttore della Rivista Filosofia dei Diritti Umani / Philosophy of Human Rights.

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