Foggia ultima città in Italia per i servizi pubblici

Foggia – Nel pieno della campagna elettorale, a pochissimi giorni dalle elezioni, questa notizia arriva come un duro schiaffo al sindaco uscente Franco Landella e alla sua Amministrazione Comunale. Nella classifica stilata dallo studio dell’Osservatorio Cottarelli (che ha esaminato investimenti e ritorni di qualità in termini di servizi per 80 città con una popolazione superiore agli 80 mila abitanti), Foggia si classifica all’ultimo posto.
Secondo i dati raccoli Pisa sarebbe il Comune più virtuoso ed efficiente d’Italia, almeno dal punto di vista finanziario, mentre la nostra città occupa l’ultimo posto, preceduta da Brindisi e Napoli. Dalla polizia urbana allo smaltimento rifiuti la nostra città è in zona retrocessione, in questo caso non solo in termini calcistici.
«Lungi da me voler contestare la serietà ed il rigore dell’indagine, ma voglio fare questa premessa per sgombrare il campo da ogni tentativo di speculazione politica e provare a fare una riflessione obiettiva circa gli esiti di una indagine che vede nelle ultime 11 posizioni della graduatoria tutti i Comuni della Puglia e nelle ultime 5 posizioni ben 4 Comuni pugliesi, tra cui Bari. Questa prima considerazione sul posizionamento generale credo racconti che la difficoltà che il lavoro dell’Università Sacro Cuore di Milano fotografa riguarda nel complesso il sistema degli Enti locali – anche quelli che non sono alle prese con una situazione di predissesto finanziario – della nostra regione, a prescindere dal colore politico di chi amministra», afferma Franco Landella, e aggiunge: «È dunque evidente che ci troviamo di fronte ad una fatica di sistema, che chiama in causa responsabilità individuali e diffuse, compresa quella della Regione Puglia.
Non è un caso che tra gli indicatori più negativi vi sia quello che riguarda la funzione di smaltimento rifiuti, con l’indice di quantità misura basato sulla percentuale di raccolta differenziata rispetto al totale dei rifiuti urbani. Da questo punto di vista è senza dubbio vero che Foggia sia ancora indietro su questo versante. Ma lo è altrettanto che al momento del nostro insediamento abbiamo ereditato una raccolta differenziata al 5,5% e che in cinque anni, tra mille difficoltà, l’abbiamo portata al 24,6%.
Così come non può essere contestato che nel rapporto tra spesa ed efficienza del servizio pesi una grave carenza di impianti – la cui competenza è in capo alla Regione – che ci ha costretto a conferire la frazione differenziata fuori città, facendo così lievitare di moltissimo i costi.». E ancora: «Allo stesso modo non può essere sottovalutata l’incidenza che nell’indicatore che riguarda l’efficienza della macchina amministrativa ha la nota e drammatica carenza di personale dell’Ente.
Il divieto di assunzioni imposto dal Decreto Salva Enti ed i pensionamenti che progressivamente hanno assottigliato la pianta organica comunale sono un mix esplosivo, che incide molto negativamente sulla qualità ed anche sulla quantità dei servizi. Dal momento dell’adesione dell’Amministrazione comunale al Piano di Riequilibrio Pluriennale, e sino alla sua scadenza naturale, il Comune è destinato a passare da una platea nominale di 1100 dipendenti a sole 650 unità senza alcuna possibilità di procedere a nuove assunzione prima della cessazione degli effetti del Decreto Salva Enti. Stessa difficoltà incide nella valutazione dell’indicatore relativo alla Polizia Locale.
Su 320 dipendenti della Polizia Locale previsti, infatti, sono in servizio solo 149 unità, di cui 26 con contratto part time. Dell’intera platea, inoltre, il 50% è ultrasessantenne e 7 unità alla fine dell’anno andranno in pensione», spiega Landella.