Foggia: troppi cani alla catena, ma i controlli non bastano
Ha fatto notizia la scoperta di un canile lager in via Almirante, a Foggia. Un canile improvvisato, dove i cani sono costretti a vivere in condizioni pessime, esposti al caldo infernale di questi giorni, in mezzo ai loro stessi escrementi ed a rifiuti di ogni genere. È la punta di un iceberg della considerazione che si ha degli animali. Nelle campagne foggiane la quasi totalità dei cani vive recluso con una catena al collo ventiquattro ore al giorno. Eppure, la legge prevede che i cani non possono essere immobilizzati alla catena per tutto il giorno; quindi, per la legge, chi tiene gli animali sempre legati alla catena o ad altre corde commette il reato di detenzione e maltrattamento di animali. Ma il cane alla catena è solo una dele crudeltà che l’uomo impone agli animali. Tanti, specialmente nelle campagne, non intendono sostenere la spesa per sterilizzar ei propri cani e gatti. Quindi ad ogni parto i cuccioli vengono chiusi in sacchetti e buttati nei cassonetti della spazzatura, come fosse immondizia. A volte i piccoli vengono salvati, ma più spesso i cuccioli muoiono schiacciati dai rifiuti. Altre volte i cuccioli vengono abbandonati in scatole di cartone sui cigli delle strade o accanto ai cassonetti. Se sono fortunati qualcuno si accorgerà di loro. I social narrano spesso queste storie, le storie di cuccioli abbandonati, ritrovati e finalmente adottati. Sul Gargano ha fatto scuola il progetto ‘Zero cani in canile’, già proposto a tutti i comuni dell’area del Parco del Gargano, dal presidente Pasquale Pazienza – in collaborazione con la ASL di Foggia – al fine di mitigare o eliminare il fenomeno del randagismo. Un gruppo di lavoro ha contattato i proprietari di aziende zootecniche per invitare alla sterilizzazione gratuita dei propri cani e gatti. Confortanti i numeri: le sterilizzazioni effettuate nel biennio 2021-2022 sono state ben 3526 così divise: 2011 cani, 1515 gatti. Una iniziativa che servirebbe anche sulla piana. Molti dei problemi legati al randagismo e alla sistemazione dei cuccioli abbandonati potrebbe essere risolto grazie agli operatori del canile comunale. Ma a Foggia il canile non esiste, e i volontari sono “sull’orlo di una crisi di nervi”. Provate a telefonare ai volontari più famosi – quelli più facilmente reperibili grazie ai social – per segnalare la presenza di cuccioli o di animali abbandonati. Vi risponderanno picche. L’attuale canile è in condizioni precarie e bisogna rendere atto all’impegno dell’associazione ‘A largo raggio’ per come riesce a gestire quello che solo sulla carta si può oggettivamente definire un canile. Ma quello del canile di Foggia è una storia infinita.