Grazie alla decisione del governo Draghi di favorire delle riaperture in maniera graduale e in sicurezza, finalmente è giunto anche il turno della riapertura delle palestre: il 24 Maggio. Quello del fitness è stato, tra i tanti, uno dei settori più colpiti dalla crisi che la pandemia ha causato: si parla della perdita del 90% di fatturato annuo, una percentuale che riassume in se tantissime di quelle attività in tutta Italia che messe in ginocchio dalla situazione hanno dovuto purtroppo chiudere definitivamente.
Durante il periodo di chiusura alcune palestre hanno saputo anche reinventarsi proponendo corsi online di tutti i tipo a prezzi accessibili, oppure organizzando sedute di allenamento a corpo libero all’aria aperta, stimolando così il più possibile la voglia di benessere non solo dei propri clienti, ma anche di coloro che per vari motivi non avevano interesse ad approcciarsi al mondo dello sport.

La ripresa, come per tutte le attività del resto, sarà sicuramente lenta e graduale però il motto degli sportivi di base è sempre quello di non mollare mai anche davanti alle peggiori difficoltà. Così è stato per la Rockfit di Foggia, centro sportivo che, oltre alla classica attività di bodybuilding, tiene corsi di Crossfit, Calisthenics e più recentemente anche Brazilian Jiu jitsu.
In seguito alla riapertura, i titolari Leonardo De Meo e Daria Cangelli ci hanno gentilmente risposto ad alcune domande.
Come e perché nasce la vostra attività?
Nasciamo nel 2015 da un’idea di Leonardo dovuta alla sua grandissima passione per lo sport. I lavori siamo riusciti a concluderli fortunatamente in pochissimo, 4 mesi circa. Il nostro centro, Rockfit, nasce non come l’idea di palestra classica, ma di un centro in cui si può creare una base per affrontare qualsiasi tipo di attività sportivo e questo il Crossfit lo permette appieno.
Raccontateci dell’esperienza della prima chiusura per la pandemia.
Il primo lockdown fu una chiusura totale e improvvisa ma sicuramente non inaspettata. Noi non prendemmo neanche in considerazione eventuali alternative, l’unico modo per adattarsi purtroppo era fare l’allenamento da casa. Oltretutto noi decidemmo di chiudere prima che il governo decidesse a livello istituzionale di fare delle chiusure totali. Il secondo lockdown fu un vero e proprio fulmine a ciel sereno poiché per molto tempo erano state fatte promesse circa la stabilità delle riaperture.

A proposito della seconda chiusura, come avete deciso di affrontarla?
Questa volta non abbiamo voluto farci trovare impreparati, lo stesso Leonardo ha avuto la forza di prendere la situazione in mano e decidere di investire e di fare qualcosa di bello per i clienti nel momento in cui sarebbero tornati anzitutto ingrandendo gli spazi così da permettere più libertà di movimento e poi migliorando il servizio per renderlo il più efficiente e sicuro possibile. Abbiamo effettuato i lavori tra Ottobre e Gennaio. Poi abbiamo felicemente avuto modo, grazie alla FIPE (Federazione Italiana Pesistica) e al Presidente FIPE Puglia, Gaetano Martiriggiano, di poter fare allenare gli atleti agonisti e di portarli alle gare. Siamo riusciti così a respirare un minimo quell’aria di normalità che ci ha permesso di sperare in un futuro ma vicino ritorno.

Com’è stata l’esperienza di riaprire?
È stato come la vigilia di Natale. Abbiamo avuto modo di vedere tantissimi visi che ci mancavano. Coloro che sono tornati erano anche un po’ commossi non solo per il ritorno, ma anche per vivere finalmente quell’oretta di normalità e libertà in totale sicurezza. Un graduale ritorno alla normalità: è per questo che ci auguriamo per tutti, in particolare per tutte le altre attività che stanno avendo varie difficoltà nonostante le riaperture.