Foggia, revoca di Amorese. Agostinacchio: “Non è tempo di pensare ad obiettivi elettorali”

Foggia – “Ieri, il lunedì nero della Repubblica Italiana, sono state emanate disposizioni da tempo di guerra per fronteggiare il nemico virus, che nel nostro Paese, come in altre parti del mondo sta mietendo vittime. Come nel Medio Evo siamo costretti ad una sostanziale, generalizzata quarantela. Oggi, dopo una responsabile telefonata Salvini-Conte, il Governo si incontrerà con le opposizioni”.
A parlare è l’ex assessore Paolo Agostinacchio che alla luce del nuovo decreto firmato dal Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha espresso il suo pensiero su quanto sta accadendo in Italia e nella città di Foggia.
Più precisamente Agostinacchio punta l’accento sulla revoca, da parte del sindaco di Foggia Franco Landella, delle deleghe affidate all’assessore Claudio Amorese.
“Mentre in Italia, giustamente, si realizza un momento unitario di impegno diretto a fronteggiare l’emergenza, non pare che il messaggio sia giunto a Foggia, come dimostra la recente revoca della delega assessorile nei confronti del Dott. Claudio Amorese, persona perbene, competente, socialmente e culturalmente qualificato, nei confronti del quale confermo fiducia, stima, rispetto”, scrive Agostinacchio.
E continua: “E’ auspicabile che un provvedimento, percepito come ingiusto e politicamente incoerente, sia immediatamente revocato per creare le condizioni della massima coesione, oggi come mai urgente ed inprocrastinabile. La gente è stanca di atti, che non appaiono finalizzati al bene comune.
Coerenza, quindi, unità nel centro destra e collaborazione tra il centro destra e l’opposizione, per non preferire alla disintegrazione politica la gestione commissariale”.
“Mi auguro, quindi, che nei prossimi giorni giungano alla Comunità messaggi di distensione, con annuncio della revoca del provvedimento di rimozione dell’Assessore, Dott. Claudio Amorese, risorsa morale e politica da investire per combattere anche a livello locale la grave emergenza.
Non è tempo di pensare ad obiettivi elettorali. Il Paese è in guerra contro un male che deve essere sconfitto”, conclude.