Foggia, lavoro nero e agricoltura: regolarizzati quasi 800 braccianti

Foggia – Ad oggi sono 1781 i braccianti agricoli regolarizzati in Puglia su oltre 15mila migranti con permesso di soggiorno scaduto e che avrebbero potuto accedere alla sanatoria approvata dal Governo in materia di regolarizzazione temporanea del lavoro in agricoltura.
Nel Foggiano, invece sono solo 797 i braccianti regolarizzati. Sono i dati presentati dalla Flai Cgil Puglia che oggi ha tenuto una conferenza stampa nel ghetto di Borgo Mezzanone, la baraccopoli abusiva sorta nelle campagne di Foggia.


“Oggi la nostra presenza qui – ha dichiarato Pino Gesmundo segretario generale della Cgil Puglia – è per certificare e sottolineare la necessità di prorogare la norma che aveva un obiettivo, ovvero quello di agevolare l’emersione da lavoro nero soprattutto nel settore dell’agricoltura”
“In realtà abbiamo registrato una inefficacia. I numeri – prosegue Gesmundo – certificano che sono pochissimi i lavoratori che hanno potuto utilizzare questa norma che ha interessato maggiormente i lavoratori di altri settori, come colf e badanti”.
Secondo il rappresentante sindacale regionale, quindi, “bisogna normare la regolarizzazione di questi lavoratori, bisogna intervenire soprattutto sulla parte datoriale per evitare che si continui a far riferimento ai caporali”.


Purtroppo oggi è stato registrato un orribile e violento episodio di razzismo proprio nella città di Foggia ai danni di un giovane bracciante agricolo.
“Anche oggi abbiamo dovuto registrare un altro grave episodio di razzismo a Foggia con l’aggressione ai danni di un immigrato – ha dichiarato Pino Gesmundo – evidenziando nuovamente la necessità di essere vicini e solidali con tanti lavoratori e giovani che vivono ogni giorno condizioni di sfruttamento, ricatto e violazione della propria dignità.
I numeri che abbiamo esposto denunciano i limiti di di una norma, quella sulle regolarizzazione dei lavoratori immigrati, che ha creato molto aspettative ma ha restituito pochi risultati.
Per questo ci siamo impegnati pubblicamente con questi lavoratori a lavorare con le istituzioni in una battaglia per i documenti, il lavoro, i diritti e la dignità”
Fonte: Ansa