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Polemica Di Donna-Iaccarino: “Parlare di chi non c’è più è da vigliacchi”, “Parlare di mio figlio è da me**e umane”

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Foggia – “Esiste un limite all’indecenza? Oggi ho scoperto di no. È sempre possibile cadere ancora più in basso fino a scivolare nella palude dello squallore“, inizia così il messaggio che Michaela Di Donna ha pubblicato su Facebook in risposta al video messaggio di Leonardo Iaccarino in cui tirava in ballo il sindaco Landella e la sua famiglia.

Ricordiamo che Michaela Di Donna è la cognata del primo cittadino e figlia di Massimino Di Donna, più volte citato nel discorso di Iaccarino per spiegare il motivo secondo cui sarebbe giusto presentare la sfiducia al sindaco Landella.

Dopo aver leso l’immagine di un’intera collettività con un video riportato su tutte le testate nazionali e, ahimè, internazionali, parlare di chi non c’è più e offenderne la memoria (cosa che si ripete per la seconda volta da parte della stessa persona) è da miseri e vigliacchi – scrive Di Donna -.

Attaccare lui, mio padre, quando non si possiedono argomentazioni sufficienti per difendere se stessi, è quanto di più volgare, vergognoso e indecente si possa fare.

La sua semplicità, la sua disponibilità, la sua capacità di tessere rapporti umani hanno reso il mio papà quell’uomo fantastico a cui in tanti hanno voluto sinceramente bene, lo hanno reso un politico di razza che in tanti ancora ricordano, lo hanno reso quel padre unico che io e mia sorella abbiamo avuto la fortuna di avere.

Lui, che ha insegnato a tanti la Politica intesa come arte nobile. Lui, che ha vissuto libero tutta la sua vita. Lui, che non ha potuto dimostrare in pieno la sua estraneità ai fatti contestatigli perché è stato sconfitto da una lunga malattia, non merita di essere neanche nominato, da chi non conosce il significato della parola valore! Attenzione a sparare nel mucchio, si rischia di ferire solo se stessi. Attenzione a sparare c****te, si rischia di essere querelati”.

Dopo la pubblicazione del messaggio di Michaela Di Donna, sulla bacheca del presidente del Consiglio comunale non sono mancati messaggi di vicinanza e non si è fatta attendere neppure la risposta del diretto interessato che ha scritto: “Parlare del padre è da vigliacchi? E parlare di mio figlio è da m**de umane! Andiamo avanti! Nelle prossime puntatte sarò ancora più chiaro allora!“.

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