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Foggia, Pasqualone lascia il Policlinico Riuniti

Giuseppe Pasqualone lascia la direzione generale del Policlinico Foggia. Oggi ha inviato la lettera di dimissioni al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano.
“Ringrazio infinitamente il presidente Emiliano – dice il manager – per la fiducia accordata più volte e per le opportunità offerte in questi anni da direttore generale e il vicepresidente e assessore alla Sanità Raffaele Piemontese per il lavoro svolto insieme negli ultimi mesi, in un clima di reciproca stima e condivisione di obiettivi”.
Pasqualone è arrivato a Foggia a febbraio 2022, prima come commissario straordinario e poi come direttore generale. In precedenza, da gennaio 2015, è stato ai vertici della Asl Brindisi.
“Dopo oltre dodici anni – aggiunge – lascio il mondo della sanità e ritorno a lavorare nel settore privato, in una impresa pugliese di costruzioni in forte crescita. È una scelta irrevocabile, meditata a lungo e dettata da motivi personali, legati esclusivamente a una esigenza professionale di cogliere nuove
importanti sfide lavorative. A Foggia, in sinergia con l’Università, grazie alla collaborazione di tutti, abbiamo avviato un processo che ha portato a nuovi traguardi e gettato le basi per obiettivi futuri di
grande crescita del Policlinico’’.
Pasqualone ringrazia anche tutti quelli che hanno lavorato con lui in questi anni: “in particolare il direttore amministrativo Elisabetta Esposito che con grande sacrificio e abnegazione ha svolto in modo
eccellente il proprio ruolo, il Magnifico rettore Lorenzo Lo Muzio, con cui in ogni circostanza si è avuta un’immediata intesa, e analogamente la prorettrice professoressa Donatella Curtotti, il preside della
Facoltà di Medicina, professor Giuseppe Carrieri, e il direttore del Dipartimento di Scienze mediche e chirurgiche, professor Gaetano Serviddio, con cui sono state condivise scelte e strategie finalizzate allo
sviluppo del Policlinico. L’esperienza in sanità – prosegue Pasqualone – mi ha arricchito soprattutto dal punto di vista umano. Spero che in questi lunghi e difficili anni possa essere stato una giusta guida per
tutti coloro che ogni giorno lavorano nell’interesse supremo del diritto alla tutela della salute. Il nostro servizio sanitario pubblico – conclude – è un bene prezioso a disposizione di tutti e va garantito in ogni
modo”.