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Quando Papa Giovanni Paolo II visitò Foggia

Foggia – Il 24 maggio 1987 Papa Giovanni Paolo II visitò la città di Foggia, suscitando tantissima emozione in tutti i cittadini foggiani.

Quella del 24 maggio 1987 era la prima volta che un pontefice visitava il capoluogo dauno.

Il 2 aprile 2005, a Roma, Giovanni Paolo II morì. Oggi vogliamo ricordare la visita del pontefice in Capitanata.

Quel lontano giorno degli anni ‘80 il papa celebrò la Santa Messa all’aereoporto Gino Lisa e la sera incontrò i giovani nello stadio Zaccheria.

Da La Gazzetta del Mezzogiorno del 25 maggio 1987 di Michele Partipilo leggiamo: ‘Nella grotta di San Michele, poi a Foggia e nel santuario dell’Incoronata. Giovanni Paolo II ha vissuto, da pellegrino, la sua seconda giornata in Capitanata. Molto suggestiva e carica di significati, che egli stesso ha sottolineato, la visita a Monte S. Angelo, visita che si ricollega alla tradizione.

“Sono venuto – ha detto – per venerare e invocare l’arcangelo San Michele, perché protegga e difenda la Santa Chiesa in un momento in cui è difficile rendere un’autentica testimonianza cristiana senza compromessi e senza accomodamenti.”

“Questa lotta contro il demonio che contraddistingue la figura dell’arcangelo Michele, è attuale ancora oggi perché il demonio è tuttora vivo e operante nel mondo. Infatti il male che è in esso, il disordine che si riscontra nella società, l’incoerenza dell’uomo, la frattura interiore della quale è vittima non sono solo le conseguenze del peccato originale, ma anche effetto dell’azione infestatrice ed oscura del Satana, di questo insidiatore dell’equilibrio morale dell’uomo, che San Paolo non esita a chiamare il dio di questo mondo in quanto si manifesta come astuto incantatore che sa insinuarsi nel gioco del nostro operare per introdurvi deviazioni tanto nocive, quanto all’apparenza conformi alle nostre istintive aspirazioni.”

Il momento clou della giornata è stato rappresentato dall’arrivo a Foggia. Era la prima volta che un Pontefice metteva piede nel capoluogo dauno. E i foggiani hanno risposto con calore a questa visita, accalcandosi nel piazzale dell’aereoporto “Gino Lisa” dove il Papa è arrivato in elicottero proveniente da Monte S. Angelo. In quasi centomila hanno sfidato un sole inclemente ed hanno gridato la loro gioia per questa visita tanto attesa.

A ricevere il Papa, oltre al sindaco di Foggia, Petrino, anche il Ministro per i rapporti con il Parlamento Gifuni, che ha salutato il Pontefice a nome del governo italiano. Nel saluto ai foggiani Giovanni Paolo II ha messo in rilievo la nascita della città legata al ritrovamento di una tavoletta (l’Iconavetere) rappresentante la Madonna e che “è cara anche al mio cuore perché mi ricorda molto la Vergine di Jasna Gora”. Ma il Papa non ha trascurato l’attuale realtà foggiana che anche se ancora fondata sul lavoro agricolo, è ormai fortemente segnata dalla presenza industriale.

“A voi, però, resta soprattutto l’impegno di svolgere sul piano umano, sociale e cristiano, un compito ancora più alto: far sì – ha detto il Pontefice rivolgendosi alla folla – che il lavoro non sia solo un mezzo per guadagnarsi da vivere, per sé e per la famiglia, ma anche di elevazione per la persona umana”.

Ancora nel saluto, il Papa ha introdotto il tema chiave della giornata: il rispetto della vita umana e l’importanza della famiglia. La scelta di questi argomenti non è casuale: Foggia nelle statistiche aggiornate al 1986, deteneva infatti il primato regionale per quanto concerne il numero degli aborti. Un triste record che il Pontefice ha messo in risalto anche durante il discorso nel santuario dell’Incoronata:

 “Senza l’amore vicendevole, autentico, la famiglia non può vivere, non può crescere – ha detto dopo aver ricordato il numero crescente dei divorzi e il permissivismo morale nei rapporti prematrimoniali – non può perfezionarsi come comunità di persone: è tale amore che porta al dono della vita ai figli, e spinge alla solidarietà ed alla comunione con altre famiglie”.

Già nell’omelia della Messa concelebrata con tutti i vescovi della Puglia nell’aereoporto “Gino Lisa”, il “bianco pellegrino” aveva messo in guardia contro gli attacchi che la società contemporanea sferra alla fede cattolica.

“Anch’io vi esorto a rigenerare la consapevolezza del vostro credo, secondo le esigenze spirituali di oggi – ha affermato – divenendo sempre più consapevoli di quello che ai nostri giorni occorre testimoniare”.

“Riscoprite – ha poi aggiunto il papa – il ruolo che vi spetta come comunità partecipe della missione propria a tutto il popolo cristiano. Perseverate anche nella volontà di aprire il vostro cuore con generosità veramente cattolica”.

Fonte: manganofoggia.it

Redazione

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