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Foggia, riapre la mensa dell’Immacolata per i senza dimora con pranzi a sacco

Foggia – Questa mattina riapre la mensa dell’Immacolata che, attraverso il contributo del Comune di Foggia, fornirà il pranzo a sacco a poveri e senza dimora della città.

“Ora serve un nuovo sforzo. Perché serve allestire una tenda dormitorio per quanti non hanno più un posto in cui dormire”, affermano i volontari dell’associazione foggiana Fratelli della Stazione.

E precisano: “Si tratta dei 30 senza dimora che dormivano nel dormitorio allestito nei locali della parrocchia di Sant’Alfonso de’ Liguori al momento chiuso per effettuare la sanificazione e perché non in grado di rispettare i requisiti del DPCm del Governo. Occorre fare in fretta!”.

Dalle ore 11.30 alle 12.30, fino a nuove disposizioni, sarà effettuata la consegna del pranzo a sacco. I Fratelli della Stazione avevano segnalato al sindaco di Foggia, Franco Landella, l’interruzione dell’importante servizio.

Il sindaco di Foggia in questi giorni ha accolto l’appello dei volontari e si è interfacciato con i Frati Minori dell’Immacolata per trovare possibili soluzioni. Fra queste, la possibilità di poter effettuare la distribuzione del pranzo a sacco sempre alla mensa dell’Immacolata che sarà a carico dell’Amministrazione Comunale.

A cena, invece, prosegue al momento l’attività di catering della Caritas diocesana presso i locali della parrocchia di S.S. Salvatore.

“Resta, però, un’altra importante emergenza che abbiamo anche segnalato formalmente al primo cittadino: la chiusura del dormitorio per senza dimora che gestiamo nella parrocchia di Sant’Alfonso de’ Liguori”, comunicano i volontari foggiani.

“Un problema serio, importante, che abbiamo segnalato dallo scorso venerdì alle istituzioni locali. Ora è il tempo dei fatti”, continuano i volontari di Fratelli della Stazione.

Il sindaco, sempre dopo nostra sollecitazione, ha inviato una pec alla Protezione Civile per chiedere “di adempiere – è scritto nella missiva – in maniera solerte all’allestimento di una tenda adibita a dormitorio per i senza fissa dimora, circa 50, persone, presso un’area da concordare col Comandante della Polizia Locale”.

“Mai come in questo momento occorre dare un’attenzione di riguardo a chi vive in strada, a chi per i motivi più diversi è diventato un senza dimora. Italiani e migranti. Serve uno sazio, un luogo in cui creare accoglienza nel rispetto della sicurezza.

In diverse città italiane con le quali ci siamo confrontati, i senza dimora sono invitati a restare nei dormitori per tutta la giornata. Il problema è che a Foggia non esistono dormitori pubblici, e tutto quello che esiste è del privato sociale e delle parrocchie.

Per questo, serve che il sindaco pressi più che mai per arrivare ad allestire quanto prima una o più tende da adibire a dormitorio, almeno per garantire un posto letto ed un luogo in restare in questo periodo di “quarantena” ai trenta ex-ospiti del dormitorio di sant’Alfonso, per i quali ci sentiamo cosi profondamente in colpa per non aver potuto trovare una soluzione immediata, anche se ci siamo mossi in tempi non sospetti”, concludono i Fratelli della Stazione su Foglio di Via.

Redazione

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