Il 6 settembre 1921 nasce a Foggia Mauro De Mauro, il giornalista "scomodo" ucciso dalla mafia

Foggia – Oggi, il 6 settembre 1921, nasce a Foggia il giornalista Mauro De Mauro, un uomo coraggioso, un eroe dei nostri giorni.
Il giornalista nato a Foggia, era un personaggio “scomodo”, sapeva troppo. Per questo motivo scomparve il 16 settembre 1970.
Erano le nove di sera del 16 settembre 1970 quando il giornalista rientra a casa alla guida della sua macchina e si ferma al numero 58 di Viale delle Magnolie, a Palermo. Davanti il portone di casa, la figlia Franca in compagnia del fidanzato. I due iniziano a dirigersi verso l’ascensore lasciando il portone spalancato per far entrare l’uomo.
L’ascensore arriva, ma Mauro De Mauro non è ancora arrivato, non arriverà mai. Improvvisamente si sente una voce dal forte accento siciliano che dice: “amuninne” (andiamo, in dialetto).
Pochi attimi dopo l’auto di De Mauro non c’è più, al suo posto solo il silenzio e il vuoto. Mauro De Mauro è sparito, la sua colpa? Quella di poter rivelare uno scoop pericoloso. “Ho uno scoop che farà tremare l’Italia”, queste le parole del giornalista foggiano del quotidiano siciliano “L’Ora”.
De Mauro stava conducendo un’attenta indagine sulla morte dell’allora presidente dell’Eni Enrico Mattei, evidentemente aveva scoperto qualcosa che non poteva venire alla luce, era diventato un pericolo e per questo andava “fermato”.
Venne ucciso perchè sapeva. De Mauro fu trascinato in una masseria a Santa Maria del Gesù. Lì fu torturato e “interrogato”, sapeva troppo. Poi venne strangolato e il suo corpo fu seppellito lungo il letto del fiume, in fondo alla gola, per seppellire con lui anche la sua verità.
La storia di questo giornalista ricorda quella del giornalista Giancarlo, un importante personaggio del romanzo di Lorenzo Marone “Un ragazzo normale“. Giancarlo è Giancarlo Siani, il giovane giornalista de “Il Mattino” che cadrà vittima della camorra, a Napoli, nel 1985.
Giancarlo Siani che nella storia di Marone è un personaggio marginale che piomba nella vita del giovanissimo protagonista, Mimì, e rappresenta un ragazzo normale di venticinque anni, semplice, come tanti altri della sua età, un vulcano di idee e storie, un giornalista che indaga e che vuole scoprire la verità in una terra macchiata dalla mafia.
Nel romanzo di Marone, come nella realtà e nella storia di Mauro De Mauro, i veri eroi non indossano mantelli, hanno il coraggio di mettersi in gioco, impugnando una penna, in cerca di giustizia.
Fonte: Repubblica.it