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Loredana De Cata: “Ci sono tanti Francesco, è ora di fare qualcosa”

Foggia – Un tavolo tecnico per studiare una soluzione, per trovare un Operatore Socio Sanitario che possa aiutare il piccolo Francesco, il dodicenne foggiano affetto da paralisi cerebrale infantile e che da qualche giorno non è messo nelle condizioni di frequentare le lezioni. Sulla strada della concertazione si muoverebbe la Asl di Foggia, che ha chiesto un incontro con i vertici dell’istituto scolastico Santa Chiara-Pascoli-Altamura per analizzare al meglio la situazione raccontata da Loredana De Cata, madre di Francesco, che la settimana scorsa si è perfino incatenata ai cancelli dell’istituto per accendere i riflettori su una “vergogna” ancora irrisolta.

Ad oggi però ancora nessun incontro: “Non mi ha chiamato nessuno. La ASL già da giovedì scorso si era resa disponibile a fare da intermediario cercando un OSS, in carico al comune. Io sto aspettando, oggi e domani scuole sono chiuse per vacanze di carnevale. Mercoledì vedremo. Se Francesco avrà l’OSS, allora tornerà a scuola, altrimenti niente. Io per mio figlio non voglio tirocinanti, ma figure qualificate. Non posso affidare più mio figlio a singhiozzo”, dice a Foggiareporter Loredana De Cata.

Francesco ha bisogno di intense attività assistenziali, “in pratica quella tipologia di assistenza legata ai bisogni della persona (tra cui l’alimentazione, la cura dell’igiene personale…)” ma la figura professionale ad ora non c’è. Tanto che la settimana scorsa il bambino, che frequenta la quinta elementare, sarebbe rimasto “seduto in classe dalle 9.15 alle 12.45 sempre nello stesso posto senza bere, senza mangiare, nel suo stato di abbandono ha espletato i bisogni fisiologici nel suo pannolino, rimanendo bagnato per tutto il tempo”.

Una circostanza, questa, che ha fatto infuriare mamma Loredana, la quale si è recata in Questura per formulare denuncia per abbandono, considerato che “non avendo garanzie e per la tutela di mio figlio sono stata costretta ritirare mio figlio da oggi dalla scuola non essendoci i presupposti per la difesa della sua salute”. Resta tutto in alto mare: “Ci sono tanti Francesco che hanno bisogno di assistenza, è arrivata l’ora di dare una svolta, un segnale chiaro.

Le politiche sociali, il comune, chicchessia, mettano queste figure nella programmazione dei piani sociali di zona. A maggio scadrà la programmazione del biennio scorso e inizierà la nuova fino al 2022, quindi prego che il Comune si adoperi in maniera giusta. A settembre deve arrivare l’educatore e l’oss nelle scuole, altrimenti si ritorna indietro agli anni ‘70, alle ghettizzazioni, alle classi speciali”, osserva Loredana De Cata.

L’anno la scuola aveva messo a punto una convenzione con un istituto privato che inviava tirocinanti, però da dicembre scorso questo servizio sembra essere sospeso. Così è iniziato il nuovo calvario per Francesco e Loredana, ancora più contorto perché c’è in essere un rimpallo di responsabilità tra Comune di Foggia, l’Istituto Scolastico ed Asl di Foggia.

L’assessore alle politiche sociali, Raffaella Vacca, aveva promesso una rapida soluzione, che però, come ha specificato Loredana De Cata, non c’è stata. La scuola rilancia su un vuoto normativo che investe Regione Puglia e Governo centrale: se non ci sono le risorse umane ed economiche per fronteggiare i casi più delicati – è il ragionamento – si rischierebbe di apportare più danni che benefici ai ragazzi.

La Asl, da parte sua, scarica ancora sulla scuola. “Per quanto concerne le attività assistenziali, in pratica quella tipologia di assistenza legata ai bisogni della persona (tra cui l’alimentazione, la cura dell’igiene personale…) che normalmente viene svolta in casa dalla famiglia, là dove dovesse ravvisarsi la necessità di un supporto allo svolgimento di tali funzioni, normalmente interviene la scuola che mette a disposizione un assistente, non del corpo docente.

Nonostante tali funzioni non siano sanitarie e la madre non abbia fatto alcuna richiesta specifica, né informale, né tantomeno formale, all’Azienda, la Direzione Generale si è impegnata, attraverso i suoi Servizi, a intercedere con la scuola e il Comune per trovare una soluzione in modo che Francesco possa frequentare senza disagi la scuola”, dicono dalla Asl di Foggia”.

Il ping pong di responsabilità appare perfino stucchevole: “So solo che Francesco adora i compagni, le insegnanti sono sempre presenti e meravigliose, e che oggi a mio figlio viene impedito il diritto allo studio”, conclude mamma Loredana.  

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