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Foggia, Leo Di Gioia: Amiu chiede nove milioni per raccolta differenziata, ma servizio è già compreso nel contratto

Contratto Amiu: Una valutazione pubblica e consapevole sul punto è dunque indispensabile, viste le ingenti somme in gioco ed il reiterarsi di comportamenti che non sembrano orientati al perseguimento dell’interesse pubblico, almeno non a quello di Foggia.

FOGGIA – L’ex assessore regionale Leonardo Di Gioia interviene, con un articolato intervento su Facebook, sul contratto Amiu. “Tra breve – scrive Di Gioia – scadrà il termine per il pagamento del saldo della TARI 2024, così come approvata dall’Amministrazione comunale la scorsa estate in coerenza con la proposta Ager e senza alcun controllo critico o ipotesi emendativa. Tale previsione di pagamento si avvicina nel mentre i recenti accadimenti giudiziari hanno avvolto di dubbi il contratto di servizio sottoscritto con AMIU”. Di Gioia elenca quindi i dubbi che, a suo parere, meriterebbero un approfondimento urgente: ” 1) La Tassa complessivamente richiesta ai cittadini è di 31,4 milioni è più alta di quella del 2023 di oltre un milione di euro, tale incremento non è dovuto assolutamente ai maggiori costi inflattivi ed è invece originato dall’applicazione di una clausola contrattuale; 2) l’epoca degli utili di bilancio milionari di AMIU non dovrà e non potrà più ripetersi perché l’intera comunità foggiana ha decriptato meccanismi ed artifici contabili con chiarezza; 3) permangono gravi inefficienze nel sistema complessivo di gestione del servizio.

Ma mentre sono ancora doloranti le ferite per gli utili redistribuiti altrove, anche quest’anno, qualcuno sta lavorando per elaborare un meccanismo finanziario per mantenere vivo il drenaggio di risorse dai contribuenti foggiani. Infatti, ben 4,7 milioni, dei 31,4 della TARI 2024, vengono richiesti dall’azienda di Igiene pubblica per “MIGLIORARE IL SERVIZIO TRAMITE L’ESTENSIONE E L’IMPLEMENTAZIONE DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA”. Tale richiesta è già stata formulata e riconosciuta anche per il 2025.

Non sembra vero, ma è così. Dopo che la città ha regalato 40 milioni di utili lordi nell’ultimo decennio, in cambio di un servizio scadente, ora dovremmo pagare altri 9,4 milioni in due anni per ricevere esattamente ciò che AMIU si era già impegnata a fare nei documenti di programmazione del 2017, del 2019 e anche in quelli del rinnovo.

Siamo in presenza di un salto di qualità: consci di non poter piu’ conseguire utili a spese del Comune di Foggia si passa alla richiesta dei ricavi collegati ai costi che sono già computati nel contratto di servizio, anche quello originario ante rinnovo.

Si corre il serio rischio di pagare due volte lo stesso servizio ad evidente danno della collettività. Una valutazione pubblica e consapevole sul punto è dunque indispensabile, viste le ingenti somme in gioco ed il reiterarsi di comportamenti che non sembrano orientati al perseguimento dell’interesse pubblico, almeno non a quello di Foggia.

Il Comune con delibera del 2 luglio 2024 ha accettato senza alcun rilievo critico le proposte di Amiu e di Ager. Credo che lo abbia fatto senza coglierne la gravità e la pericolosità.

Bisogna porre rimedio ora e presto a questa ulteriore beffa, aiutando la Procura a far luce su meccanismi che il controllo analogo obbligatorio del comune può intercettare e prevenire.