La protesta di Anna Rita Melfitani: ‘Io denunciata per aver difeso gli animali’

Foggia – Si apre un nuovo capitolo della controversia che vede frapposti il Comune di Foggia e l’associazione Guerrieri con la coda. Una controversia che, molto probabilmente, si chiuderà solo attraverso la sentenza di un giudice.
Il caso – Ripercorriamo brevemente la serie di eventi che hanno portato, questa mattina, la Presidentessa dell’Associazione Guerrieri con la Coda, Anna Rita Melfitani, a ricevere una notifica di denuncia da parte delle autorità.
A gennaio del 2019, in Corso Giannone numero 2, aprì la casa di Angelo, grazie soprattutto all’interessamento da parte del Comune e dell’ex assessore alle politiche sociali Erminia Roberto e dell’ASL Veterinaria.
Ad un anno dalla sua apertura, arrivò la doccia fredda da parte del comune: uno sgombero ordito attraverso una specifica ordinanza comunale. A quello sgombero l’associazione guerrieri con la coda si è sempre opposta e, oggi, è arrivata una nuova brutta notizia: la notifica di denuncia per non aver abbandonato quei locali.
Anna Rita Melfitani, nel comunicarci questa notizia, ha voluto condividere con noi un’immagine.

Di seguito le sue parole: “Amo questa foto perché decanta ciò che ogni animalista sogna per i nostri fratelli animali. La nostra anima sarà libera solo quando libereremo tutti. Lo so è un sogno, ma fateci sognare provandoci. Non abbandonate mai i vostri sogni, i vostri progetti per qualsiasi essere vivente indifeso. Non fatelo mai!
Fate resistenza e combattete per i loro diritti. Chi vi ostacolerà ha l’anima sporca e crudele! Diritti scritti con leggi che i nostri governanti non rispettano.
Chi sono i cattivi? Chi li ha accolti con niente in cambio e senza cibo per sfamarli? Oppure chi li ha sbolognati? Non ho ottemperato all’ordinanza sindacale di sbattere i nostri cani, cresciuti e curati da noi, in un lager e sono stata denunciata!”
Il Comune di Foggia avrebbe portato via un cane invalido e dei gatti invalidi per metterli in qualche gabbia fatiscente stando a quanto ci riferisce Anna Rita Melfitani che conclude così: “Resisterò fino alla morte per loro! Andiamo in tribunale non aspetto altro. Viva la resistenza!”.