Foggia e le sue vie: ecco chi erano i giovanissimi fratelli Biondi

Foggia – Oggi vi parliamo di due eroi foggiani: i fratelli Luigi e Vincenzo Biondi, partigiani, morti giovanissimi durante la Seconda Guerra Mondiale.

Luigi nacque il 7 gennaio del 1927, Vincenzo il 28 agosto del 1924. Entrambi originari di Foggia persero la madre in tenera età.

Sono poche, purtroppo, le informazioni e le notizie riguardanti l’adolescenza dei due fratelli foggiani. Di loro sappiamo solamente che partirono verso il nord Italia in cerca di fortuna.

A soli 20 anni i fratelli Biondi partirono alla volta di Ascoli Piceno per contrastare l’esercito tedesco, da quel momento di loro non si ebbe più traccia.

Oggi rimane soltanto la ricostruzione della lettera di Sandro Perini, il comandante partigiano che li guidò in quest’ultima battaglia.

 “E’ con l’animo addolorato che in questo momento vi annuncio la morte dei vostri cari congiunti Luigi e Vincenzo Biondi, entrambi caduti il 3 ottobre 1943 sul Colle S. Marco di Ascoli Piceno mentre partecipavano volontariamente alla lotta contro i tedeschi. Li ammirai subito per il loro coraggio, per il loro elevato spirito di amor di patria e per le loro doti morali che li fecero distinguere tra i migliori partigiani del gruppo Bande “Colle S. Marco”. 

La loro attività in quel periodo fu senza soste, attivissimi, sempre pronti ad ogni prova, di esempio ai compagni che amavano. Si arrivò al 3 ottobre in cui fummo attaccati da forze rilevanti tedesche appoggiate da artiglieria e mortai.

La lotta ineguale ma accanita si protrasse per tre giorni ma ormai le nostre posizioni erano state accerchiate, nei combattimenti durissimi più volte vedemmo l’indimenticabile Luigi incitare con l’esempio i compagni prodigandosi senza risparmio nella lotta in cui già i tedeschi avevano subito perdite gravi. Ma mentre più si accendeva la battaglia Luigi e Vincenzo cadevano da Eroi per la Patria che tanto avevano amato”.

Un busto in villa comunale ricorda i due valorosi fratelli, nonché una via nel quartiere San Ciro.

Fonte: manganofoggia.it

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