Foggia, Fondazione Monti Uniti: inaugurata la mostra dedicata ai tratturi

FOGGIA – È stata inaugurata sabato 15 novembre, nella sala “Rosa del Vento” della Fondazione dei Monti Uniti di Foggia, la mostra “E vanne in Puglia piana…”, firmata dai fotografi Giuseppe Pavone e Michele Roberto, organizzata e promossa dalla Fondazione in collaborazione con il FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano, delegazione di Foggia.

Nel suo saluto istituzionale, Filippo Santigliano, presidente della Fondazione, ha ricordato l’impegno costante dell’Istituzione nella promozione delle arti visive, con una particolare attenzione alla fotografia, e la sensibilità maturata nel tempo sui temi della memoria, della tutela del paesaggio e della conservazione delle tradizioni storiche e culturali del territorio.

Angela De Meo, capodelegazione FAI di Foggia, ha sottolineato come, dopo Bari, sia proprio Foggia a ospitare questa tappa del progetto espositivo, riconoscendo alla città un ruolo di primo piano nella diffusione dell’arte fotografica e ricordando come il territorio foggiano rappresenti il cuore geografico e culturale dei grandi tratturi e della transumanza.

Il critico e storico delle arti visive, del cinema e della fotografia, Vincenzo Velati, curatore della mostra, intervenuto nel corso dell’inaugurazione, ha proposto una riflessione sul rapporto tra spazio, ombre e marginalità nella storia della fotografia, analizzando il lavoro di maestri come Leone, Ghirri, Berengo Gardin, Barbieri, Basilico, Castella, Cresci, Fossati, Garzia, Guidi, Hill, Jodice, Ventura e White. Il curatore ha evidenziato come Pavone e Roberto abbiano scelto di non realizzare l’ennesima serie di immagini “da copertina”, ma di percorrere una strada diversa: costruire un dialogo tra paesaggio, memoria e identità, interpretando la fotografia come strumento capace di aprire nuove prospettive di futuro, nel segno della consapevolezza e del rispetto per le risorse culturali e naturali del territorio.

A seguire è intervenuto Saverio Russo, già docente di storia moderna presso l’Università di Foggia, tra i più autorevoli esperti in materia di tratturi e transumanza, che ha approfondito il quadro storico e culturale entro cui si inserisce la ricerca dei due autori, partita proprio da un suo testo. Pavone e Roberto — ha ricordato — dopo aver lavorato lungo le vie Francigene, l’Appia e la Traiana, indagano ora il sistema dei tratturi, la rete di percorsi pastorali che da secoli attraversa il Mezzogiorno adriatico, dall’Abruzzo alla Puglia ionica. Una scelta motivata non soltanto dal riconoscimento della transumanza come patrimonio immateriale UNESCO (2019), ma anche dal rinnovato interesse che le comunità stanno mostrando verso la salvaguardia e il riuso dei tratturi, coerentemente con le recenti strategie di valorizzazione regionale dedicate alla mobilità lenta e al turismo esperienziale.

Russo ha ripercorso alcuni passaggi fondamentali della storia dei tratturi: dalla prammatica di Alfonso I d’Aragona del 1447, che istituì la Dogana della Mena delle Pecore di Puglia, alla reintegra del 1549 che fissò la celebre larghezza dei “60 passi napoletani”, equivalenti a 111 metri. Ha richiamato inoltre il ruolo cruciale svolto dai tratturi nelle dinamiche insediative e nella nascita di chiese rurali, taverne e strutture di servizio, molte delle quali ancora esistenti ma spesso in condizioni precarie.

La mostra “E vanne in Puglia piana…” di Giuseppe Pavone e Michele Roberto è visitabile presso la galleria della Fondazione dei Monti Uniti di Foggia, in via Arpi 152, fino al 29 novembre 2025.

Orari di apertura: dal lunedì al sabato, ore 10:00 – 13:00 e 17:00 – 20:00. Domenica e festivi chiuso. Ingresso libero.

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