Bomba a “Il Sorriso”: Le Iene tornano a parlare della mafia foggiana
Foggia – Continuano gli attentati a Foggia. Ieri in pieno giorno una bomba è esplosa davanti alla saracinesca chiusa del centro per anziani “Il sorriso di Stefano”.
Nemmeno il Coronavirus ferma gli attentati a Foggia. Ieri per la terza volta il bersaglio colpito è il centro per anziani “Il sorriso di Stefano” gestito dai fratelli Cristian e Luca Vigilante.
Il principale sospettato è la cosiddetta società foggiana, cioè la mafia di Foggia, di cui l’inviato del programma Le Iene, Gaetano Pecoraro, si era occupato negli scorsi mesi.
Il primo attentato ai danni del centro foggiano risale ai primi di gennaio, quando è stata fatta esplodere l’auto di Cristian.
Pochi giorni dopo, il 16 gennaio, era esplosa una bomba proprio davanti la saracinesca del centro.
Il giorno del secondo attentato Gaetano Pecoraro era lì per raccontare i crimini della società foggiana.
Ieri in pieno giorno Cristian e Luca hanno subito il terzo attacco, ma nonostante tutto non sono intenzionati a mollare: “Stiamo parlando di una struttura che gestisce la fragilità di persone anziane, se chiudessimo la struttura in queste circostanze avremmo fallito tutti”.
I fratelli Vigilante vivono sotto scorta perché sono coinvolti in prima persona nello scontro con la società foggiana. Luca Vigilante è parte offesa nel processo denominato “Decima Azione”, quello contro la mafia del pizzo a Foggia.
Suo fratello Cristian è testimone di un tentativo di estorsione da parte di due affiliati al clan Moretti.
Purtroppo, la situazione a Foggia è molto pesante. Il primo omicidio del 2020 è avvenuto sulle sue strade.
Un 53enne è stato crivellato di colpi di pistola sotto gli occhi dei passanti.
Anche la prima bomba del nuovo anno ai danni di un esercizio commerciale è esplosa a Foggia.
A gennaio, quando Gaetano Pecoraro si era recato lì, c’erano già stati un omicidio e sette attentati incendiari.
E sempre Gaetano tornerà a parlare della mafia a Foggia dal 23 aprile, quando torneranno in onda Le Iene.
Video de Le Iene: LINK