Foggia, addio al prof. Giovanni Cipriani: con le sue lezioni di latino era entrato nel cuore di generazioni di studenti
Foggia – Un grande professore, un grande uomo di cultura, un latinista vecchio stampo, un pozzo di sapere che per anni ha incantato gli studenti foggiani. Se ne va così, all’improvviso, il professore Giovanni Cipriani. Il professore dell’Università di Foggia è scomparso ieri per un malore improvviso lasciando senza parole l’intero mondo accademico foggiano e non solo.
“Ci ha prematuramente lasciato il prof. Giovanni Cipriani. Già preside della facoltà di Lettere e prorettore dell’Università di Foggia, è stato anche assessore comunale alla Cultura. Dal novembre 2018 era cittadino onorario di Foggia per il grande contributo donato alla città. Siamo vicini alla famiglia del prof. Cipriani, che negli anni trascorsi a Foggia si è sempre speso per far crescere l’ateneo dauno e l’intera comunità cittadina”. Questo il commosso commento del primo cittadino di Foggia, Franco Landella.
Per chi ha avuto modo di conoscerlo, Giovanni Cipriani, era una persona che grazie alla forza delle parole riusciva a catturare l’attenzione in un modo che solo lui conosceva. Era in grado di far viaggiare nel tempo i suoi studenti e di trascinarli per mano in un mondo antico fatto di storia, aneddoti e curiosità. L’Università di Foggia, e più in generale il mondo della cultura, perde un grande accademico, un grande esempio di cultura e memoria storica.
“Se ne è andato un amico e un grande accademico. La notizia ha sconvolto la grande famiglia Unifg, perché non c’è dubbio che per Gianni Cipriani l’Università era come una casa. A partire dalle fondamenta è il caso di dire, quando con un gruppo di colleghi decise di lasciare l’Università di Bari per impiantare l’allora Facoltà di Lettere e Scienze della formazione di Foggia. Negli anni si era distinto non solo per le sue magistrali lezioni di latino, ma anche per la vivace dialettica che era riuscito a creare con il territorio – lo ricorda così il Rettore dell’Università di Foggia Pierpaolo Limone -. Amante del teatro e della musica, aveva messo su con rigore scientifico alcune opere classiche opportunamente attualizzate.
Puntuale e sorridente a lezione, con la giusta dose di severità mai disgiunta dall’umanità era entrato nei cuori di tutti gli studenti, instillando in loro il grande amore per la civiltà classica rivitalizzata attraverso il riuso moderno dell’antico. Amante della retorica, aveva mostrato come tale ‘arte’ fosse ingrediente fondamentale nel consesso civile, oltre a essere segno di grande duttilità del pensiero.Ci sia consentito ricordarti con una citazione, caro Gianni: Letum non omnia finiti”.