Emergenza Gargano, Gatta: “Altri tagli insopportabili, Emiliano faccia dietrofront”
“E’ vero: il decreto ministeriale 70/2015 richiederebbe la conversione di tutti i Punti di Primo Intervento in postazioni medicalizzate di 118. Tuttavia, la Regione Puglia può e deve tener conto delle peculiarità di territori come il Gargano. Nonostante ciò, sono stati decisi ulteriori e insopportabili tagli alla rete dell’emergenza-urgenza sul Gargano mettendo a rischio la tenuta e l’efficacia della assistenza stessa ai cittadini”. Lo dichiara il Consigliere regionale di FI e vicepresidente del Consiglio regionale, Giandiego Gatta.
“Dopo un’interrogazione risalente a gennaio scorso – aggiunge – a cui non ho ricevuto risposta, sono costretto a presentarne un’altra affinché il presidente-assessore Emiliano prenda finalmente a cuore la questione. Non si tratta di una richiesta di campanile, ma di un bisogno essenziale della comunità. Il Gargano ha un’orografia particolare, una viabilità critica, distanze notevolissime tra centri abitati ed ospedali tali da richiedere uno sforzo ulteriore. Ciononostante, a Vieste il servizio è stato smantellato, eliminando la seconda ambulanza medicalizzata ed il servizio di eliambulanza notturno. Così, per un territorio vastissimo e che d’estate raggiunge milioni di presenze, si tenterebbe di garantire l’assistenza con poco più di nulla. Ma non è finita qui, perché in caso di urgenza di soccorso, per l’ambulanza si pone anche un percorso ad ostacoli: la strada provinciale Vieste-Mattinata, a causa di incidenti, è rimasta più volte bloccata e la strada interna, invece, è chiusa al traffico da diverso tempo. Ergo, in caso di trasporto urgente presso l’ospedale più vicino (Manfredonia) i tempi di percorrenza sono notevolmente più ampi, con intuibili e drammatiche conseguenze a danno del paziente. Mi auguro che si smuovano le coscienze e che si possa porre la dovuta attenzione politica al problema”.
“Altrimenti – conclude Gatta – Emiliano non dovesse fare dietrofront, valuteremo ogni azione utile a far sentire la voce della nostra comunità