Emanuele (PD): per comune Foggia ripetere il modello delle elezioni provinciali
Il segretario cittadino del PD indica nella strategia per la conquista di Palazzo Dogana un modello valido anche per il capoluogo

Di fronte ad un centrodestra che naviga con il vento in poppa, trainato dalla maggioranza di governo e dalle vittorie alle regionali del Lazio e della Lombardia, il centrosinistra sembra avere la strada in salita. La coalizione progressista deve recuperare spazio e consensi, erosi negli anni da una crisi latente, che ha inghiottito e trasformato i partiti più piccoli e costretto il partito più suffragato, il PD, a cambiare undici segretari in quindici anni. Dopo una lunghissima fase congressuale il PD targato Schlein torna in pista. In provincia di Foggia ha trovato le corde giuste per sottrarre Palazzo Dogana al centrodestra, e si organizza per eleggere undici sindaci nella tornata di maggio. Ma lo sguardo è rivolto alle comunali di Foggia, in programma in autunno. Il giovane Davide Emanuele ha la responsabilità del partito nel capoluogo. “All’interno del nostro partito stiamo ultimando un percorso di ascolto, di condivisione di programma di quelli che sono, secondo noi, gli aspetti su cui più c’è la necessità di una discontinuità rispetto al passato. Chiusa la fase interna andremo a proporre e a condividere le nostre riflessioni ai tavoli di confronto con le varie forze politiche del campo del centrosinistra ivi compreso il Movimento Cinque Stelle, le associazioni e il mondo della società civile che è entrato in fermento nella città. Bisogna concretizzare un percorso di confronto per offrire ai foggiani la migliore scelta dal punto di vista dei programmi e degli uomini, mettendo al centro i temi della trasparenza e della legalità che devo essere il leit motiv per poter risollevare la nostra città. Il nostro obiettivo – prosegue Emanuele – è quello di normalizzare Foggia, che deve tornare ad essere una città normale. I tempi sono maturi: a partire da fine mese parte confronto con i cittadini, con le associazioni, con i partiti. Dobbiamo tutti fare uno sforzo per capire la complessità del momento”. Foggia è una città provata, stanca, demotivata. Davide Emanuele sa che l’impresa è difficile ma è ottimista: “Dopo sette anni di malgoverno concluso con lo scioglimento per infiltrazioni mafiose e due anni di commissariamento dobbiamo trovare insieme la strada per risollevare la città. È una impresa alta e difficile. Nessuno ha la soluzione pronta in tasca. Le soluzioni vanno concordate e condivise, perché c’è bisogno che ognuno faccia la sua parte per offrire una prospettiva di riscatto alla nostra città”. Il giovane segretario dem sa bene che la drammatica conclusione della Giunta Landella, i procedimenti giudiziari, lo scioglimento per mafia e il commissariamento del Comune non saranno sufficienti a mettere fuori gioco il centrodestra. “I cittadini – dice – non dovranno votare in base ai procedimenti giudiziari che sono in corso, ma in base ad un giudizio politico, un giudizio sull’operato amministrativo delle ultime giunte. Da questo punto di vista la condanna è inappellabile. Il giudizio è sotto gli occhi di tutti. Non c’è la necessità di una sentenza che vada ad accertare responsabilità di natura penale. Lo sfascio è evidente. Il solo fatto di aver portato Foggia a subire l’onta dello scioglimento per mafia con l’accertamento di una ingerenza e di una attenzione da parte delle associazioni criminali all’interno della macchina amministrativa, comporta un giudizio negativo ne confronti del centrodestra che spero venga condannato dal punto di vista politico”. Sul fronte delle alleanze il segretario Emanuele ha le idee chiare: “Mi auguro di trovare una sintesi programmatica anche con il M5S, al pari di quanto fatto con l’esperienza positiva alle ultime elezioni provinciali. Insieme ai Cinque stelle e alle altre forze di centrosinistra dovremo trovare una sintesi e una unità di intenti per il bene di Foggia”. Per chiudere il rischio astensionismo, rilanciato dalla bassissima partecipane al voto in Lazio e Lombardia: “E’ evidente che il rischio astensione c’è anche a Foggia. È un problema che va affrontato, la disaffezione del cittadino non fa bene alla democrazia. Ma l’astensione può diminuire. Molto dipende dalla proposta e dall’offerta che viene fatta ai cittadini. In questo dovremo essere bravi a stimolare la voglia di partecipare perché Bisogna capire che il momento è difficile, Foggia ha bisogno di voltare pagina con il contributo di tutti, e il primo modo per contribuire è quello di recarsi a votare, senza delegare le scelte a qualcun’altro”.