Politica

Elezioni Foggia, Furore (M5S): prima i programmi, poi i nomi

Necessaria una intesa sul programma del governo cittadino

Le prossime comunali in undici comuni della provincia non saranno un test per le lezioni del capoluogo. “Sono tutti piccoli comuni e nei piccoli comuni le dinamiche sono diverse, si vota l’amico, il parente, la persona di cui si ha stima e fiducia, anche se di idee politiche diverse” riflette Mario Furore, coordinatore dei Cinque stelle di Capitanata. Per la Città di Foggia il discorso è, invece, tutto politico.

“La buona notizia – dice – è che in autunno la politica torna a Palazzo di Città, perché è la politica che deve determinare il cambiamento della nostra città. Ma dobbiamo discutere dei temi e non fermarci subito al totonome, alla ricerca del candidato. Dobbiamo ascoltare la città e capire quali sono i temi che più interessano i foggiani. E solo a partire dai temi capire se questi possono essere una base d’incontro con le altre forze politiche o civiche. È chiaro che se non si è uniti dal punto di vista programmatico è inutile unirsi in una alleanza solo elettorale, perché si vince insieme, ma si perde dopo, alla prova del governo”.  La strategia che ha portato il fronte progressista ai vertici di palazzo Dogana potrebbe essere replicata anche al Comune di Foggia ma – avvisa Furore – prima bisogna partire dai temi, capire come risanare la città. “È importante capire quali sono le idee circa la raccolta differenziata, il decoro urbano, le attività culturali, sul PUG: sono questioni che devono essere analizzate con le altre forze politiche. Una volta trovata l’intesa allora sì che potremmo parlare di alleanze, naturalmente in una cornice progressista. In questo momento non possiamo dialogare con la destra, né a livello nazionale, né al livello locale. Il clima con le forze politiche con cui governiamo la Regione e la Provincia è disteso, e c’è voglia di dialogare. Ma la buona volontà non basta: dobbiamo trovare una intesa sui temi, dopo, e solo dopo, potremo ragionare di nomi, del candidato sindaco e della squadra. Prima del nome del sindaco dobbiamo parlare e confrontarci sul Piano Marshall per Foggia”.  Per il Movimento cinque stelle il “tema dei temi” è la qualità di vita e dei servizi. “Foggia deve essere risanata, non può restare sempre al fondo delle classifiche. I cittadini non chiedono chissà cosa, ma servizi minimi decorosi: trasporto pubblico adeguato, raccolta differenzia efficace, servizi sociali agli anziani e disabili, asili: davvero c’è molto da fare. I cittadini si sentono smarriti perché non c’è prospettiva. Ecco, dobbiamo restituire una visione alla città”.

Furore non teme che i foggiani abbiano dimenticato le responsabilità politiche che hanno portato alla traumatica interruzione della consiliatura. “Il commissariamento è conseguenza dell’attività dei partiti di tutto il centrodestra. La responsabilità politica c’è tutta, e i foggiani non hanno dimenticato. Alle prossime comunali il centrodestra parte malissimo ma noi non dobbiamo cullarci su questo, e pensare che abbiano già perso, ma offrire ai foggiani una seria alternativa al centrodestra. La vera offerta innovativa la potremo offrire solo noi”.

Furore è convinto che i foggiani vogliano girare pagina rispetto al lungo commissariamento, e non faranno mancare la loro partecipazione. “C’è una grande voglia di partecipazione, ma tocca alla politica stimolarlo. Se i cittadini non vanno a votare è un fallimento della politica, di tutta la politica e di tutti gli schieramenti. Per Foggia sono fiducioso: vedo molto fermento,  i cittadini vogliono capire, vogliono informarsi, vogliono un cambio di passo”.

Vincenzo D'Errico

Giornalista professionista e scrittore, impegnato a lungo nell’emittenza locale, collaboratore del quotidiano L’Edicola del Sud, direttore della Rivista Filosofia dei Diritti Umani / Philosophy of Human Rights.
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