FOGGIA – Secondo il Rapporto Ecomafia 2025, presentato da Legambiente, i reati ambientali in Italia sono cresciuti del 14,4% nel 2024, con un totale di 40.590 illeciti penali accertati, pari a oltre 111 reati al giorno.
In Puglia, la pressione delle ecomafie emerge con forza: la regione figura ai vertici nazionali per numero di infrazioni in ambito ambientale, cementizio e dei rifiuti. Il dossier “Ecomafie 2025”, presentato oggi anche a Foggia, sottolinea l’allarme per l’incremento dei reati ambientali. Tra i fenomeni più segnalati: abusi edilizi e cave illegali, gestione illecita dei rifiuti, traffici contro animali e inquinamento. Per la provincia di Foggia queste dinamiche rappresentano rischi diretti non solo ambientali, ma socioeconomici: degrado territoriale, svalorizzazione immobiliare, difficoltà di attrarre investimenti regolari. Le forze dell’ordine locali vengono chiamate a intensificare i controlli e l’azione repressiva, ma serve una strategia integrata che unisca prevenzione, trasparenza e una cultura della legalità radicata tra cittadini e istituzioni locali.
Foggia tra le “province nere”
Nel 2024 la provincia di Foggia ha registrato 719 reati ambientali, collocandosi nelle prime posizioni nazionali per illegalità ambientale. Nel Rapporto Ecomafia 2025, la Puglia nel suo complesso registra 11.166 infrazioni nel ciclo dei rifiuti** (+19,9%), segnalando come il fenomeno della gestione illecita dei rifiuti sia in forte espansione anche nella provincia.