Politica

Decaro domani a Bruxelles, ma in Puglia resta il rebus giunta: tempi incerti e dossier urgenti

[esi adrotate group="1" cache="public" ttl="0"]

BARI – Si prospettano tempi lunghi per la nuova Giunta Regionale: nel 2020 la proclamazione ufficiale del presidente e dei consiglieri arrivò 40 giorni dopo il voto. Se lo schema dovesse ripetersi, Decaro e la nuova assemblea regionale potrebbero entrare in carica solo nella prima settimana di gennaio. Un ritardo che renderebbe ancora più complessa la formazione della giunta, un puzzle da comporre rispettando precisi vincoli: dieci assessori, cinque donne, otto nomi scelti tra gli eletti e due tecnici. Il tutto garantendo un equilibrio territoriale tra le province.

Le prime indiscrezioni parlano di un Pd orientato a chiedere tre o quattro assessorati, più la presidenza del Consiglio regionale. Un posto sarebbe destinato alla lista “Decaro Presidente”, mentre gli altri verrebbero suddivisi tra la civica “Per la Puglia” e il Movimento 5 Stelle. Sul fronte dei tecnici, l’unico nome circolato è quello dell’uscente Michele Emiliano, che però non esclude un ritorno in magistratura. I dossier più urgenti restano fermi: crisi idrica, liste d’attesa, aziende sanitarie in stallo. Restano infatti paralizzate cinque aziende sanitarie pugliesi: Asl di Taranto e Bat, i due Irccs e il Policlinico di Foggia, tutte rette da un commissario e senza direttori generali né sanitari. Dopo la proclamazione, Decaro avrà 30 giorni per nominare i nuovi vertici e far ripartire la macchina amministrativa. Intanto domani Antonio Decaro sarà a Bruxelles per chiudere le partite ancora aperte nel suo ruolo da europarlamentare. 

[esi adrotate group="1" cache="public" ttl="0"]