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De Zerbi rompe il silenzio: "Mai accettato imposizioni, non ero ricattabile"

Roberto De Zerbi, tramite la Gazzetta del Mezzogiorno, smentisce le accuse a suo carico dopo l’indagine decimazione che ha portato all’arresto di ben 30 persone. Il nome del tecnico bresciano, infatti, comparirebbe nell’inchiesta.
Gli inquirenti, infatti, sono convinti che siano state fatte delle pressioni su Antonio Sannella, Giuseppe Di Bari e De Zerbi, al fine di agevolare l’ingresso in squadra di Luca Pompilio e Antonio Bruno. Proprio il mister, infatti, avrebbe chiesto conto a Giuseppe di Bari dell’acquisto di Pompilio, ritenuto dal bresciano carente sul piano fisico.
«Contesto fermamente le sommarie valutazioni riguardanti la mia persona e la mia professionalità in merito alle indagini della Dda che hanno determinato i provvedimenti del Gip di Bari, coinvolgendo anche il Foggia per il tesseramento di due calciatori». Così il legale del mister, Eduardo Chiacchio, si fa portavoce del tecnico. «Mai accettato imposizioni da nessuno, neppure dai dirigenti delle società in cui ho militato. A Foggia tutti sapevano che non ero influenzabile o ricattabile».

Redazione

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