Cresce il settore aerospaziale in Puglia, grande opportunità di sviluppo industriale

Il settore aerospaziale ha assunto un ruolo rilevante nella competitività economica pugliese e nei prossimi anni potrebbe occupare scenari interessanti, aprendo nuove priorità strategiche di azione che si tradurranno in realtà: sono quelle individuate nel documento di visione presentato alla Fiera del Levante, lo scorso novembre,frutto del lavoro di un gruppo indipendente di esperti nazionali coordinati dall’Agenzia Regionale per la Tecnologia e l’innovazione (ARTI).

Una situazione favorevole al contesto “aerospazio”
L’obiettivo pertanto è quello di diventare, come regione, un punto di riferimento nazionale e internazionale per le attività sperimentali di testing di sistemi e per le attività di formazione dei piloti, divenendo un soggetto attivo nelle strutture di coordinamento, non solo italiane, per le politiche industriali di settore; affatto secondario ma anzi particolarmente importante poi è la volontà di rafforzare le competenze di ricerca e di formazione avanzata nell’ambito dello sviluppo di nuovi prodotti e servizi, assecondando le esigenze dell’industria e delle nuove iniziative di quest’ultima.
Ambizione coerente ad un contesto dove l’aerospazio, grazie soprattutto alla presenza del distretto aerospaziale locale e di infrastrutture aeroportuali costantemente potenziate, vive fortemente della sinergia tra imprese e centri di ricerca; le politiche regionali, sul fronte delle agevolazioni, stanno chiedono di insistere in particolare su ricerca e sviluppo.

Le realtà locali come valido esempio
Un valido esempio, nel panorama regionale, è Avio Aero, facente parte di Ge Aviation che fa capo al gruppo statunitense General Electric. L’azienda ha la sua sede centrale a Rivalta di Torino e opera nella progettazione, produzione e manutenzione di componenti e sistemi per l’aeronautica civile e militare. Avio Aero è presente a Brindisi, con uno stabilimento dedicato alle attività di assemblaggio e manutenzione di motori aeronautici, e a Bari dove è stato lanciato nel 2010 l’Energy Factory Bari, il laboratorio multidisciplinare in collaborazione con il Politecnico che l’azienda finanzia nell’ambito di una partnership mista: un lab concepito per condurre attività di ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione nel segmento dell’aerospazio e dell’energia.
Di notevole impatto, in queste dinamiche, la misura prevista dalla Regione Puglia e gestita dalla società in house Puglia Sviluppo per sostenere le aziende che vogliono investire per ampliare unità produttive, fare ricerca e sviluppo e agganciare nuovi corsi produttivi: a Bari infatti Avio ha progetti sul fronte della ricerca industriale e dello sviluppo sperimentale del valore di oltre 29 milioni, di cui 16 le agevolazioni, per lo sviluppo di tecnologia per sistemi di monitoraggio e controllo di futuri propulsori aeronautici avanzati in ambito civile e militare (droni compresi). A Brindisi, con una spinta di 20 milioni a fronte di oltre 65 investiti, l’azienda lavora alla realizzazione di celle di lavorazione automatizzate e di impianti per tecnologie di riparazione innovative.
Apulia Repair Development Centre For Additive Repairs
Notevole poi è l’impegno preso dal Politecnico di Bari che, nel 2016, ha inaugurato insieme ad Avio Aero l’Apulia Repair Development Centre For Additive Repairs, presso l’Energy Factory Bari: “Tutto è nato nel 2010, quando Avio Aero decise di avviare e affidare ricerche su tecnologie elettriche per applicazione aeronautiche. Un paio di dipendenti dell’azienda furono affiancati ai ricercatori del Politecnico per massimizzare l’effetto del trasferimento tecnologico. Questa vicinanza fisica si è rivelata particolarmente virtuosa, prolifica di idee e attività di ricerca, e siamo riusciti a ingrandirci rispondendo a bandi di ricerca finanziata a livello italiano e internazionale. Oggi contiamo oltre 50 persone nel laboratorio, tra venti dipendenti di Avio Aero, una quindicina di dipendenti del distretto aerospaziale di Brindisi, e la restante parte assunta con contratti dal Politecnico di Bari. Abbiamo cominciato con progetti di ricerca, a cui si sono affiancate attività di sviluppo di prodotti commerciali, e abbiamo svolto attività di consulenza tecnica per l’azienda. Questa attività duale è andata avanti di pari passo fino a oggi. Abbiamo progetti di ricerca finalizzati alla propulsione ibrida per l’aeronautica, quindi sistemi a propulsione mista, ma parallelamente sviluppiamo processi per riparazioni con tecniche additive di componenti aeronautici ad oggi non riparabili” – spiega Francesco Cupertino, ordinario nel dipartimento di ingegneria elettrica e dell’informazione, alla rivista scientifica Wired.
Si aprono quindi possibilità di lavoro anche per i giovani studenti: “Non tendo a trattenere le persone in ambito accademico più di tre anni. L’Università è un incubatore che deve creare competenze, alla fine di questo percorso le persone devono essere capaci di un inserimento adeguato in ambito industriale. Alcune persone che hanno lavorato nel laboratorio, sono state assunte direttamente da Avio Aero, altre hanno trovato collocazione in altre aziende anche di ambito aeronautico; l’obiettivo è dare un migliore sblocco universitario agli studenti. Mi piacerebbe portare a Bari lo studio dei sistemi a propulsione elettrici per la mobilità urbana; l’accordo per il Lab, già rinnovato una volta, ci vede coperti fino al 2025” – dice anche Cupertino.