Cronaca

Tangenti su appalti: in manette imprenditore di Lucera

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Nella mattinata odierna, i finanzieri del Comando Provinciale di Bari hanno eseguito in Puglia,  Campania, Molise e Lazio  un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali nei confronti di 11 persone emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale barese, su richiesta della locale Procura della Repubblica.

Le persone destinatarie del provvedimento cautelare sono indagate a vario titolo, per le ipotesi di corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio e turbata libertà degli incanti, per fatti commessi nelle province di Bari e Foggia fra il mese di settembre 2019 e il febbraio 2021.

È, altresì, in corso il sequestro dei beni nella disponibilità di due dei soggetti indagati per corruzione per un valore complessivo di circa 100.000 euro.

Le indagini hanno consentito di svelare un collaudato meccanismo di “addomesticamento” e “manipolazione” di procedure di gara inerenti a lavori eseguiti nella città metropolitana di Bari e in diversi Comuni della provincia di Foggia, grazie alla compiacenza di alcuni pubblici ufficiali, da cui si rileverebbe un “quadro inquietante di collusione e mercificazioni seriali della funzione pubblica”. Al centro dell’indagine una tangente da 60mila euro per favorire tre aziende foggiane nell’aggiudicazione degli appalti del dissesto idrogeologico. Con questa accusa è stata disposta l’interdizione dai pubblici uffici per Elio Sannicandro, direttore generale dell’agenzia Asset e commissario delegato per il dissesto.

Le investigazioni traggono origine da alcune dichiarazioni rese ai finanzieri da una persona informata sui fatti, concernenti i rapporti intercorsi tra l’imprenditore di Lucera Antonio Di Carlo e un dirigente pubblico, nel corso dei quali i due avrebbero concluso accordi corruttivi aventi a oggetto alcune gare di appalto indette da una struttura commissariale. I conseguenti approfondimenti investigativi, condotti mediante il ricorso a indagini tecniche, analisi dei tabulati telefonici, servizi di osservazione, controllo e pedinamento, perquisizioni, riscontri documentali, escussioni in atti e accertamenti patrimoniali, hanno consentito di acquisire un grave quadro indiziario in ordine alla commissione di plurimi reati contro la Pubblica Amministrazione.

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