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Caos al Comune di Foggia, manca il numero legale sui debiti fuori bilancio. Le opposizioni: “Landella dimettiti!”

Caos al Comune di Foggia: la decisione di sciogliere l’odierna seduta del Consiglio comunale in occasione della discussione relativa all’approvazione dei debiti fuori bilancio ha scatenato la reazione della minoranza, che ha accusato Landella di non avere più la maggioranza.

La maggioranza reagisce: “La retorica delle minoranze è un esercizio strumentale ed infondato sul piano politico”, spiegano le forze che sostengono l’attuale sindaco. “L’iscrizione dei debiti fuori bilancio all’Ordine del Giorno, infatti, era un preciso dovere al quale il presidente dell’Assemblea municipale, Luigi Miranda, si è correttamente e scrupolosamente attenuto. Un atto dovuto, che tuttavia non priva la maggioranza di centrodestra della necessità di analizzare in modo analitico ed approfondito l’ingente massa debitoria che abbiamo ereditato prima di portarla in Aula per la conseguente eventuale approvazione. È esattamente questa la motivazione addotta dal consigliere Antonio Vigiano al momento della richiesta di sospensione, che i consiglieri di minoranza ignorano o fingono di ignorare”.

Il venir meno del numero legale, dunque, è “una precisa scelta politica, legata non a scivoloni o a difficoltà di ordine numerico ma alla volontà di fare chiarezza in una materia complessa e delicata, nella quale recentemente anche la Corte dei Conti ha invitato l’Amministrazione comunale ad un preciso e certosino accertamento delle responsabilità individuali”.

“Un obiettivo per il quale, è opportuno ricordarlo, circa un mese fa è stata istituita una Commissione consiliare speciale, presieduta tra l’altro da un consigliere di minoranza, Marcello Sciagura – che peraltro oggi avrebbe voluto votare l’approvazione dei debiti scavalcando la discussione nella Commissione speciale di cui è presidente – alla quale è stato demandato proprio questo compito  – si legge in una nota stampa -. Da allora, tuttavia, la Commissione non è mai andata oltre il mero insediamento, di fatto rendendo impossibile l’apertura della riflessione circa l’accertamento delle responsabilità sollecitato espressamente dalla Corte dei Conti. Proprio per supplire a questo ritardo questa mattina i componenti della Commissione – compresi quelli della minoranza, tra i quali Marcello Sciagura, Alfonso De Pellegrino, Vincenzo Rizzi e Giuseppe Mainiero – si sono autoconvocati verbalmente nella mattinata di venerdì prossimo per approfondire la complessa materia”.

“Appare pertanto strumentale il comportamento assunto in Aula sulla tematica dai consiglieri di minoranza, che potrebbe indurre a pensare che la volontà della minoranza, corretta di forza in corso d’opera vista la contraddittorietà delle posizioni espresse a distanze di poche ore, fosse in realtà quella di aggirare l’accertamento delle responsabilità maturate tutte nell’arco della stagione di governo del centrosinistra attraverso lo strumento individuato dal Consiglio comunale”.

La minoranza ha comunque annunciato una mozione di sfiducia nei confronti di Luigi Miranda, presidente del Consiglio Comunale, che replica così:  “Ho ascoltato con sommo stupore – dice- le dichiarazioni di esponenti della minoranza circa un mio comportamento distante dalla necessaria e doverosa terzietà del Presidente del Consiglio Comunale. Nello svolgere l’alto compito di presiedere l’Assemblea cittadina ho messo immediatamente da parte le mie personali posizioni politiche per assolvere in maniera irreprensibile l’incarico di Garante di tutti i consiglieri, soprattutto di quelli che non mi hanno votato. In questi diciotto mesi di attività ho sempre ascoltato con la dovuta attenzione le richieste dei consiglieri di minoranza, adoperandomi per mantenere vivo il confronto democratico come accade ogni qual volta iscrivo le mozioni proposte dalla minoranza nei termini di legge. L’accusa di aver favorito la maggioranza è, quindi, assolutamente gravissima ed infondata . Sono stupefatto da dichiarazioni che non rendono giustizia al mio operato e che ledono la mia onorabilità, che tutelerò in tutte le sedi competenti”.

 

Redazione

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