Sindacato

Cinque anni fa la strage di braccianti sulle strade foggiane

Rota: Sono stati fatti molti passi avanti, ma ancora oggi il caporalato esiste ed è una vera e propria vergogna per il nostro Made in Italy.

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L’estate 2018 fu l’estate della strage di braccianti. Nell’arco di appena 48 ore – tra il 4 il 6 agosto – ben sedici braccianti  persero la vita in due incidenti stradali. Il primo incidente avvenen sulla provinciale 105 tra Ascoli Satriano e Castelluccio dei Sauri, il secondo sulla statale 16 nei pressi di Lesina.Le vittime, tutte di origine straniera, viaggiavano stipate in furgoncini fatiscenti dopo una pesante giornata di lavoro nei campi a raccogliere pomodori.
Quella strage non è stata dimenticata dalla Fai Cisl. Il segretario generale, Onofrio Rota ha scritto: “Cinque anni fa, il 4 e 6 agosto, morirono in due incidenti stradali 16 braccianti. Viaggiavano stipati in furgoncini per tornare nei ghetti dopo l’ennesima giornata di fatica a raccogliere pomodori in condizioni di precarietà e sfruttamento. Erano tutti di origine straniera, giunti in Italia per un lavoro dignitoso con cui mantenere la propria famiglia. Ma ai loro cari non sono mai tornati. Noi non dimentichiamo. I nostri presidi sul territorio – afferma il sindacalista – servono anche a scongiurare che si ripetano simili tragedie. Perché la sicurezza comincia dalle condizioni di trasporto verso i luoghi di lavoro e passa per la legalità, la dignità, il rispetto dei contratti e delle norme per la salute di ciascuno. Sono stati fatti molti passi avanti, ma ancora oggi il caporalato esiste ed è una vera e propria vergogna per il nostro Made in Italy. Bisogna intervenire con misure decise contro chi sfrutta i lavoratori e crea concorrenza sleale tra le imprese. Anche per questo, invitiamo tutti a firmare la petizione on line ‘Mai più ghetti’ su Change.org”, conclude Rota.

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