Cgil, Cisl e Uil in piazza a Foggia: “Cambiare le pensioni per dare lavoro ai giovani”
Cambiare le pensioni per dare lavoro ai giovani. Con questo slogan Cgil, Cisl e Uil tornano sabato 2 aprile in tutte le piazze d’Italia per chiedere al Governo la modifica dell’attuale normativa sulle pensioni, che ritarda l’uscita dal mondo del lavoro e conseguentemente non aiuta ad abbattere i livelli di disoccupazione giovanile.
A Foggia manifestazione pubblica in mattinata, a partire dalle ore 10, nell‘isola pedonale di Corso Vittorio Emanuele. Nel pomeriggio previsti presidi e volantinaggi anche a Cerignola, San Severo e Manfredonia.
“La legge Monti-Fornero sulle pensioni è stata la più gigantesca operazione di cassa fatta sul sistema previdenziale italiano. Sono stati prelevati nel periodo 2013-2020 circa 80 miliardi di euro con una manovra economica fatta a danno di lavoratori e pensionati su un sistema giudicato sostenibile da tutte le istituzioni nazionali ed internazionali. Questi interventi hanno introdotto elementi di eccessiva rigidità nell´accesso alla pensione, generando iniquità e problematiche che ancora oggi aspettano una soluzione definitiva”, spiegano i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil di Foggia, Maurizio Carmeno, Emilio Di Conza e Gianni Ricci.
“Per Cgil, Cisl e Uil è necessario un intervento strutturale di riforma che dia certezze ai lavoratori e alle lavoratrici, giovani e meno giovani, e restituisca una parte delle risorse risparmiate sulla loro pelle per riaffermare solidarietà, flessibilità, equità. Tale riforma è urgente anche per sbloccare il mercato del lavoro e offrire occupazione ai giovani, pesantemente penalizzati dall´attuale normativa, sia per il loro futuro pensionistico, che per il sostanziale blocco del turn-over in atto”.
I tre sindacati chiedono “di cambiare la normativa sulle pensioni per favorire l´ingresso dei giovani nel mondo del lavoro; di tutelare le pensioni in essere; di rafforzare la previdenza complementare; pensioni dignitose per i giovani, per i lavoratori precari e discontinui; accesso flessibile al pensionamento; il riconoscimento del lavoro di cura e la diversità dei lavori”.