Celle di San Vito rievoca l’arrivo di Carlo d’Angiò
omenica 4 agosto l’evento organizzato in collaborazione con Regione Puglia e “Trani Tradizioni” Corteo storico e poi spettacolo con sbandieratori, giocolieri, mangiafuoco e combattenti
CELLE DI SAN VITO – Domenica 4 agosto il comune di Celle di San Vito vivrà uno degli eventi più attesi dell’anno: la rievocazione storica de “L’arrivo di Carlo d’Angiò”. L’iniziativa è stata organizzata in collaborazione con la Regione Puglia e l’associazione culturale Trani Tradizioni.
L’evento avrà inizio alle ore 17 con la musica dei timpanisti per poi proseguire dalle ore 18 alle ore 20 con il corteo storico per le vie del paese. L’intensa giornata, accompagnata dalla presenza di sbandieratori, giocolieri, mangiafuoco e combattenti, riprenderà alle ore 21 con lo spettacolo del fuoco.
La statua in bronzo raffigurante Carlo I d’Angiò, sovrano a cui si deve far risalire l’origine del comune di Celle di San Vito, è stata inaugurata lo scorso anno alla presenza della Console Generale di Francia per il Sud Italia, Lise Moutoulomaya.
“La dedicazione di una statua a un rappresentante della nobiltà francese del 1200 rappresenta la riconoscenza e l’orgoglio che la piccola comunità cellese nutre, ancora oggi, nei confronti della propria identità storica e linguistica – ha dichiarato la sindaca di Celle di San Vito, Palma Maria Giannini – Una comunità che non può e non deve perdere questa identità che è alla base della sua cultura e delle sue tradizioni. Un’identità che grazie ai giovani e giovanissimi deve essere tramandata alle future generazioni per non disperdere il lavoro costante fatto dagli antenati”. Carlo I d’Angiò è stato al centro della storia delle origini del comune di Celle di San Vito. Nella seconda metà del XIII secolo, infatti, il re francese, dopo aver liberato Lucera dai Saraceni, concesse ai suoi soldati di richiamare le proprie famiglie e stanziarsi, per motivi di sicurezza, presso le cellette dei monaci situate alle pendici di Monte San Vito. Dieci di queste famiglie misero in questo posto le proprie radici fondando Celle di San Vito e dando così vita a una comunità di lingua francoprovenzale.