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La Cavalcata degli Angeli al Santuario dell’Incoronata, un’antica tradizione che continua nel tempo

In occasione della festa della Madonna dell’Incoronata, che cade tra i giorni 24 e 29 aprile, l’ultimo venerdì di aprile (quest’anno cade il 26 aprile) si perpetua la tradizionale Cavalcata degli Angeli al Santuario dell’Incoronata, un’antica tradizione che ogni anno richiama tantissimi pellegrini e fedeli.

La posizione strategica in cui sorge il Santuario dell’Incoronata, crocevia di uomini provenienti dal Gargano, dalla Basilicata e dalla Campania, ha favorito da sempre il propagarsi della devozione in onore della Madonna Nera, la quale apparve nel lontano anno 1001.

L’afflusso al Santuario è sempre stato spontaneo e sono ancora oggi tantissimi i pellegrini che in occasione della festa arrivano da ogni parte del sud Italia per pregare al Santuario dell’Incoronata.

I viaggi di queste compagnie di fedeli duravano anche settimane intere per chi veniva da fuori regione, mentre per i foggiani duravano tutta la notte. Questi viaggi sono stati denominati la Cavalcata degli Angeli, una tradizione che vuole riproporre il tripudio angelico che aveva caratterizzato il bosco nella lontana notte dell’apparizione.

La Cavalcata ha luogo il pomeriggio del venerdì, edè caratterizzata da un suggestivo corteo in doppia fila, bardati e coperti da drappi e penne montati da bambini vestiti da Angeli e da Santi. Predomina San Michele con la spada fiammeggiante.

Ettore Braglia, cultore di storia locale, scrive che in quel giorno la folla commossa percorre tre giri intorno al fabbricato del santuario che è situato a circa otto chilometri da Foggia, nel bosco dove si rinvenne una statua miracolosa su di una quercia che tuttora è venerata da numerosi pellegrini, che partivano anche da paesi lontani con tutti i mezzi, che fino agli anni ’60 da traini infiorati e coperti di tendoni multicolori, da automezzi o a piedi percorrendo molti chilometri in gruppi, preceduti dalla Croce e recitando Rosari e Litanie.

Il grande fervore religioso ha guidato sempre le turbe nei disagi del lungo ed estenuando viaggio. E tutti prima di entrare nel Tempio, compiono cantando lodi alla Madonna, i tre tradizionali giri intorno al Santuario.

Una volta, invece, quando i pellegrini, arrivavano al ponte sul Cervaro, usavano togliersi i calzari e percorrere gli ultimi due chilometri a piedi nudi. Era un gesto d’umiltà fatto nel ricordo di Mosè a cui sul monte Oreb il Signore comandò “togliti i sandali perché il suolo che calpesti è terra santa”. Ora quest’usanza, non c’è più. Ѐ rimasto appunto, il triplice giro che ogni pellegrino compie intorno al Santuario dell’Incoronata prima di entrarvi.

Ѐ un ulteriore atto di omaggio alla Vergine Celeste, quasi un’anticamera, prima di chiedere umilmente il permesso di essere ammessi al cospetto della Regina del Cielo.


Redazione

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