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Castelpagano e la struggente leggenda del ponte di cuoio, la triste storia di un principe saraceno sul Gargano

Il Gargano oltre ad essere un territorio ricco di bellezze naturali e di gustose specialità culinarie è anche un terra ricca di storie e leggende. Oggi vogliamo raccontarvi una storia d’amore struggente, la leggenda del ponte di cuoio di Castelpagano.

Questa fortezza viene definita così per la presenza dei saraceni, all’epoca di Federico II tutti i non cristiani erano definiti pagani.

Si sviluppa su uno sperone del Gargano a 545 metri di altitudine, a Sud-Ovest del promontorio del Gargano nel comune di Apricena, Castelpagano è conosciuto anche come Castelsaraceno.

Questo particolare nome è legato alla storia del maniero che in passato ospitò numerosi saraceni in fuga da Bari. Castelpagano fa da sfondo ad una triste storia d’amore che mette i brividi ancora oggi.

Il principe saraceno Mohan, signore di Castelpagano, è il protagonista della nostra leggenda ambientata nel Gargano intorno all’anno 838 d.C., un momento storico molto particolare per il nostro territorio perchè caratterizzato dalle prime invasioni dei Saraceni sulle coste del promontorio garganico.

A quel tempo i Saraceni si scontravano puntualmente con i Longobardi, scesi in Italia dall’Europa Centrale.

Nel nostro territorio erano presenti, quindi, due popoli diversi, con lingua, tradizioni e culture estremamente diverse tra loro.

Un giorno il principe saraceno residente a Castelpagano incontrò una giovane donna, una bellissima principessa cristiana, Dolcebruna, che risiedeva in un castello eretto sul Monte della Donna, dall’altra parte della valle.

Il principe si innamorò perdutamente della principessa. Un amore, il loro, alla Romeo e Giulietta, impossibile e contrastato dalla famiglia della ragazza per via delle diverse fedi religiose.

La famiglia della principessa, temendo azioni spropositate da parte del saraceno, escogitarono uno stratagemma secondo cui il principe, per poter sposare la ragazza, avrebbe dovuto costruire un ponte fatto con pelli di animali, da Castelpagano fino a Monte della Donna. Un’impresa impossibile che avrebbe così impedito le nozze tra i due.

Il giovane principe, però, non si diede per vinto. Iniziò ad utilizzare tutto il materiale che trovava sul territorio, centinaia di animali vennero sacrificati per ricavare cinghie e staffe in cuoio in nome dell’amore del principe e della sua folle impresa di costruire un ponte di cuoio.

Ad un certo punto, però, il materiale a disposizione del principe terminò e il ponte di cuoio rimase incompiuto.

Il dolore del principe fu così forte che Mohan si lasciò morire rimanendo romanticamente sulla cima della rocca con lo sguardo rivolto verso il lontano Monte della Donna, lì dove viveva la sua amata.

Ancora oggi, al tramonto, alcuni affermano che si possa sentire uno strano suono, un lamento: è il triste pianto del principe saraceno.

Fonte: sanmarcoinlamis.eu

Redazione

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