AttualitàUniversità

Castelluccio dei Sauri, Inclusion Fest targato Unifg

Sabato scorso, a Castelluccio dei Sauri, si è tenuto l’Inclusion Fest, targato Unifg.

L’ “Inclusion Fest” è un festival diffuso, per cui diversi luoghi del paese ospitante diventano teatro di laboratori, conferenze ed esibizioni artistiche.

Questo evento è stato organizzato dalla professoressa Giusi Antonia Toto, docente di Didattica e Pedagogia Speciale (e delegata del Rettore alla Formazione Insegnanti e all’Orientamento, coordinatrice del centro di ricerca Learning Sciences Institute dell’Università di Foggia), che ha deciso di mettere in relazione l’Università di Foggia e il territorio della provincia.

Nelle aule dell’Università, nell’ambito del Learning Sciences Institute, si lavora per una didattica inclusiva, che si impegni affinché la Scuola riesca ad essere adeguata rispetto ad un ampio spettro di condizioni di apprendimento.

È, però, necessario anche preparare il tessuto sociale ad assorbire l’idea per cui gli spazi e gli ambienti, non solo quelli scolastici, debbano essere adeguati anche per chi presenta delle condizioni che richiedano soluzioni diverse da quelle solitamente prese in considerazione.

Per questo, il Learning Sciences Institute è uscito dalle aule universitarie e ha popolato le strade di Foggia e della provincia.

Il paese si è così trasformato, per un pomeriggio, in un comune in festa, in cui gli spazi pubblici si sono popolati di bambini, studenti, ricercatori, insegnanti che hanno preso parte a diversi laboratori e fatto da spettatori a conferenze ed esibizioni artistiche.

I portavoce delle istituzioni, scolastiche, ecclesiastiche, pubbliche, si sono mostrati tutti orgogliosi per l’ottima riuscita dell’evento. I rappresentanti degli enti che hanno arricchito il festival con la propria esperienza, si sono mostrati attivi nel loro impegno quotidiano. Realtà del posto e dei dintorni si occupano di creare terreno fertile per l’applicazione di quanto viene ideato nelle aule universitarie, attraverso l’allestimento di laboratori teatrali aperti a tutti, biblioteche locali, partecipazione attiva degli anziani nella vita della comunità, coinvolgimento di professionisti della comunicazione, artisti.

È così che si realizza il concetto di inclusione, nella maniera più estesa possibile, valorizzando i mezzi di cui ognuno dispone, eliminando sovrastrutture culturali ormai obsolete, scrutando nelle individualità per vedere ciò che a tutti è comune: quel nucleo di umanità, difficilmente delimitabile dalle parole, ma che, certamente richiede di essere visto, riconosciuto e agito.

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio