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Un cucciolo attende le prime cure per 9 ore, a Foggia si rischia l’emergenza-randagi

Ieri, a Foggia, un cane ha dovuto attendere 9 ore per poter ricevere le prime cure all’interno di una struttura veterinaria. La denuncia arriva da Francesco Paolo Gentile, di Alternativa Libera Foggia. E’ Gentile stesso, su Facebook, a fornire una disamina dei fatti.

«In tarda mattinata all’esterno del canile è stato rinvenuto dal personale che lavora in canile un cucciolo che a causa dei sigilli posti dalla magistratura alla struttura non è stato possibile trasferirlo all’interno e offrirgli le cure necessarie e avviare tutte le procedure per prendere in custodia il cane». Solo alle 19, scrive Gentile, è arrivata una pattuglia dei Vigili Urbani (allertati dai carabinieri chiamati dal presidente dell’associazione “Largo Raggio”). «Da premettere che la polizia urbana (oltre all’Ufficio del Gabinetto e i Servizi Sociali) era stata allertata dalla Presidente Anna Laura Pagliara già dalla tarda mattinata», aggiunte Gentile, «ma evidentemente non avevano compreso la gravità della situazione».

«Protagonista in negativo», la definisce Gentile, della situazione è l’assessore alle Politiche sociali (nonché Vice Sindaco di Foggia) Erminia Roberto, che avrebbe iniziato a gestire la situazione «solo dopo che la giornalista Giovanna Greco ha pubblicato la notizia».

«Per correttezza devo evidenziare che il Consigliere Comunale Antonio Vigiano appena letta la notizia su Facebook si è precipitato al canile per comprendere di persona cosa stava accadendo interessandosi alla vicenda e i Consiglieri Comunali Vincenzo Rizzi e Marcello Sciagura, impossibilitati a venire sul posto, si sono tenuti costantemente informati sull’evoluzione degli eventi attraverso il sottoscritto», scrive ancora Gentile.

«Spero che quando accaduto valga a far comprendere che oggi la nostra città di fatto NON ha un canile e che questa situazione a breve sarà causa di un’altra situazione pericolosa», pronostica l’esponente di Alternativa Libera Foggia. La ASL non ha una struttura di riferimento anche per il solo ricovero temporaneo dei cani e non può intervenire in prevenzione sterelizzando i cani randagi: «essendo ormai prossimi al periodo naturale di riproduzione la città rischia di vedere aggravare il fenomeno del randagismo già pesante in alcune zone», il tutto con un aumento dei costi di gestione dell’emergenza.

Gentile conclude il suo post auspicando un intervento diretto del Sindaco, Franco Landella.

Redazione

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