Politica

Bari, Consiglio Regionale approva mozione per aumentare sicurezza dei sanitari

La verità è che le aree interne non rientrano in alcuna visione strategica, semplicemente perché da trent’anni la classe politica nazionale è priva di strategia.

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BARI – Attivare specifici interventi per aumentare la sicurezza nelle strutture sanitarie, con particolare riferimento ai Pronto Soccorso, ai servizi di emergenza urgenza 118 e ai reparti di psichiatria; indirizzare le Aziende sanitarie territoriali nell’elaborazione di strategie e programmi omogenei specificatamente dedicati alla riduzione del rischio di violenza a danno degli operatori ed aumentando la consapevolezza sull’argomento degli stessi; promuovere, di concerto con le Asl, specifici corsi con il coinvolgimento di psicologi e altre figure professionali qualificate, per insegnare a medici, infermieri e operatori sociosanitari in prima linea le tecniche di “descaling”; studiare la possibilità di avviare un progetto-pilota finalizzato alla creazione a livello di Asl di uno sportello e/o ambulatorio in grado di offrire un supporto psicologico e cure adeguate agli operatori sanitari e sociosanitari vittime di aggressioni sul luogo di lavoro, nell’ambito di in più ampio piano di interventi sulla prevenzione dello stress negli ambienti di lavoro.

Questi i punti salienti della mozione presentata questo pomeriggio dalla Lega e approvata durante l’odierna seduta di consiglio regionale volta a ottenere dalla giunta e dall’assessore alla sanità l’impegno ad attutare i dovuti interventi per prevenire gli atti di violenza sugli operatori sanitari e sociosanitari.

“Nelle corsie degli ospedali, sulle ambulanze del 118, nei Pronto Soccorso c’è chi ogni giorno rischia la pelle e lo fa da solo, lo fa senza scorta, lo fa senza tutele, lo fa con la paura e lo fa mentre il sistema gli crolla addosso – così il consigliere regionale Napoleone Cera nel suo intervento in aula -. Oggi votiamo una mozione contro la violenza sugli operatori sanitari. Ma la prima violenza che subiscono questi lavoratori non è quella perpetrata dal cittadino esasperato, che pure è gravissima. Bensì quella di un sistema sanitario che li ha abbandonati completamente. Abbiamo trasformato i Pronto Soccorso in discariche di disperazione. Ci finiscono tutti: chi ha una frattura e chi ha il mal di pancia, chi è in codice rosso e chi non sa dove altro andare”.

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