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Assistenza sanitaria per Francesco: l’ASL si attiva per la risoluzione

Ricorderete senza dubbio la storia di Francesco. Sua mamma, Loredana, si era incatenata in segno di protesta poiché il ragazzo non riceveva la giusta assistenza in classe.

L’ASL Foggia, attraverso una nota, fa sapere:

In merito alle notizie diffuse a mezzo stampa circa la vicenda della mamma di Foggia che ha fatto richiesta di una specifica assistenza per il figlio con disabilità durante le ore scolastiche, la Direzione della ASL di Foggia chiarisce quanto segue.

La ASL ha come compito quello di seguire tutti i ragazzi disabili in età scolare secondo le modalità definite dal Decreto Ministeriale del 24.02.94 “Atto di indirizzo e coordinamento relativo ai compiti delle unità sanitarie locali in materia di alunni portatori di handicap”.

Questo avviene attraverso i gruppi interdisciplinari di integrazione scolastica costituiti da assistente sociale, psicologo e neuropsichiatra infantile, in modo tale da effettuare una valutazione multidisciplinare dell’alunno ed elaborare, in condivisione con il corpo docente, un piano educativo individuale. 

Questo protocollo ha lo scopo di individuare i bisogni strettamente sanitari dell’alunno relativi al suo specifico handicap in modo da definire al meglio tutti gli strumenti necessari e previsti per agevolare l’inserimento scolastico.

Per quanto concerne le attività assistenziali, in pratica quella tipologia di assistenza legata ai bisogni della persona (tra cui l’alimentazione, la cura dell’igiene personale…) che normalmente viene svolta in casa dalla famiglia, là dove dovesse ravvisarsi la necessità di un supporto allo svolgimento di tali funzioni, normalmente interviene la scuola che mette a disposizione un assistente, non del corpo docente.

Nonostante tali funzioni non siano sanitarie e la madre non abbia fatto alcuna richiesta specifica, né informale, né tantomeno formale, all’Azienda, la Direzione Generale si è impegnata, attraverso i suoi Servizi, a intercedere con la scuola e il Comune per trovare una soluzione in modo che Francesco possa frequentare senza disagi la scuola. 

L’Azienda, inoltre, per andare ulteriormente incontro alle necessità espresse dalla madre, chiederà alla dirigente scolastica di convocare i responsabili aziendali presso la scuola in modo da insediare, anche in maniera straordinaria, un Gruppo di Lavoro per l’Handicap (GLH) che potrà eventualmente ricalibrare le prestazioni assistenziali per l’alunno in base alla tipologia specifica dell’handicap e alle esigenze espresse dalla madre.

Redazione

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