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Ascoli Satriano, cosa vedere e cosa fare nel “paese dei grifoni”

Il caratteristico paese di Ascoli Satriano sorge a meno di 30 km da Foggia nel cuore del Tavoliere delle Puglie e conserva ancora oggi tutto il suo fascino più antico. Il Parco Archeologico dei Dauni, che si sviluppa sulla Collina del Serpente, custodisce importanti rovine degli antichi Dauni, una necropoli, le fondamenta e i muri di un grande e antico santuario.

Tra le stradine del piccolo centro di Capitanata è possibile ritrovare tracce di opere di età romana e medievale. Un’altra testimonianza antica molto importante è il ponte romano, ancora presente sul fiume Carapelle e protagonista di un finanziamento da 500mila euro per il restauro. Il ponte di Ascoli Satriano è un raro esempio di ingegneria idraulica e stradale, tra i più belli della Capitanata.

ponte romano ascoli

In località Faragola, recenti e importanti scavi hanno portato alla luce i resti di una lussuosa villa romana di epoca romana tardo antica con preziosi mosaici decorativi. Nel meraviglioso centro di Ascoli Satriano si può ammirare l’ex cattedrale dedicata al patrono San Potito Martire, primo santo attestato in Daunia, decapitato e sepolto sul Calaggio Carapelle dagli Antonini nel II secolo.

Credits Michele Grande

Il mese di agosto ad Ascoli Satriano, piccolo e caratteristico paese dei Monti Dauni, è un mese di grandi festeggiamenti in onore del santo patrono, San Potito Martire. Ad Ascoli Satriano, infatti, è ancora oggi presente una chiesa intitolata al santo, invece nell’ex cattedrale della città è conservato un busto di San Potito in argento che conserva una sua ulna.

Ricordiamo che la Festa di San Potito Martire si celebra ogni 14 gennaio (festa invernale) e nel mese di agosto (festa estiva). La sua tradizionale celebrazione rimanda agli antichi culti mediterranei propiziatori che riguardano la fecondità e la fertilità della terra.

Durante il mese di agosto, come da tradizione per ben tre giorni, si tiene una festa popolare in onore del santo patrono della cittadina dei grifoni per permettere ai tanti ascolani emigrati di prendere parte ai festeggiamenti in occasione delle vacanze estive.

Credits Michele Grande

Centro storico

Scrigno di bellezze naturali, storia, tradizioni, cultura e prelibatezze gastronomiche, il centro di Ascoli Satriano con le sue case antiche, le botteghe artigiane, i vicoletti e i palazzi signorili è un luogo tutto da scoprire.

Tra le principali costruzioni religiose degne di nota segnaliamo la Cattedrale, un chiaro esempio di stile romano-gotico che ha conservato la sua facciata romanica e la reliquia di San Potito martire, l’antica Chiesa di San Giovanni Battista del XII secolo e la chiesa matrice dedicata al patrono San Potito Martire.

Stradine, viuzze e vicoletti che si rincorrono e riportano alla mente i tempi passati. Perdetevi tra le sue piazzette e al cospetto delle sue costruzioni più antiche.

Credits Michele Grande

Sospiri o dolcetti della sposa

Non lasciate il centro di Ascoli Satriano prima di aver assaggiato uno dei dolci caratteristici di Ascoli Satriano, il sospiro. Dolcissimo, soffice e delicato, il sospiro nel piccolo comune di Ascoli Satriano è una vera e propria istituzione. La storia di questo dolcetto si intreccia con svariate leggende che affondano le loro radici nel lontano XV secolo.

Si racconta che le suore erano solite preparare quotidianamente dei piccoli dolcetti realizzati con Pan di Spagna farcito con crema e ricoperti da una golosa glassa di colore rosa. Secondo la tradizione questi caratteristici e golosi dolcetti furono preparati per la prima volta per le nozze tra Lucrezia Borgia e il conte di Conversano.

Quel giorno la sposa non arrivò mai all’altare e gli ospiti, che sospiravano per la lunga ed estenuante attesa, cercarono di ingannare il tempo mangiando alcuni deliziosi dolci. Ogni morso un sospiro. Da qui il nome “sospiri” o “dolci della sposa”

Un’altra leggenda racconta, invece, che un giovane innamorato inventò i golosi sospiri riproducendo nella forma dei dolcetti i seni della sua amata. La forma di questi dolci, infatti, rimanda alla forma del seno femminile.

In molti paesi della Puglia questo caratteristico dolce subisce delle varianti sia nella preparazione che nel suo stesso nome, ad Altamura, infatti, si parla di “tette delle monache”, in altri (come anche ad Ascoli Satriano) di “dolci della sposa”. Nel piccolo borgo di Capitanata una vera istituzione erano i sospiri di Gigetta, tante le generazioni che si sono leccate i baffi gustando i piccoli dolcetti ricoperti di glassa.

Leggende e golosità si fondono in pochi passaggi e in pochi ma squisiti ingredienti che danno vita a un dolce delicato che conquista i palati di tutti, grandi e piccini. Nell’antica ricetta originara del 1500 la preparazione dei sospiri prevedeva l’aggiunta di una goccia di rosolio, il liquore di rose, oggi sostituito con un po’ di limone per dare freschezza al dolce. Una vera e propria prelibatezza!

Polo museale

Il polo museale di Ascoli Satriano conserva importanti manufatti archeologici, comprende infatti la mostra permanente “Policromie del Sublime”, di cui fanno parte i famosi Grifoni in marmo policromo del IV secolo a.C., simbolo del centro dauno.

Il polo museale ospita il Museo civico “Pasquale Rosario” al piano terra e il museo diocesano al primo piano in cui ammirare i Grifoni.

Di notevole pregio alcuni reperti rivenuti nelle tombe del Parco Archeologico dei Dauni e che consistono in Frammenti di gioelli in oro, argento e bronzo, coppe di vetro per profumi e balsami, anfore e vasi in ceramica decorata.

Fonte: viaggiareinpuglia.it

 

Redazione

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