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Discarica ex Agecos: Rizzi, Sciagura e Cislaghi rispondono a Di Palma

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“Non volevamo fare i “pizzichellanti” ma quando si rimescolano le carte facendo insana confusione è necessario rimettere le cose a posto”: comincia così il nuovo comunicato con cui i consiglieri comunali Vincenzo Rizzi e Marcello Sciagura, e Giorgio Cislaghi (Alternativa Libera Foggia), ritornano sulla questione dell’acquisto, da parte del Comune di Foggia, della discarica ex Agecos, un sito scopertosi inquinato.

L’occasione l’hanno offerta le parole del presidente del gruppo consiliare di Forza Italia in Consiglio comunale, Consalvo Di Pasqua, che aveva parlato di una “infausta eredità” del precedente governo di centrosinistra (fu, secondo Di Pasqua, la giunta Mongelli a decidere per l’acquisto dei terreni).

Ecco il testo integrale della nota:

Un dato è certo, l’Amministrazione Comunale parla con gli atti. L’atto che dato il via all’acquisto della discarica ex Agecos, perché è di questo che parla la delibera di Consiglio Comunale n° 108/2015, prende il via dalla delibera di Giunta 27/2015. Entrambe le delibere hanno lo stesso titolo: “Proposta di acquisizione al patrimonio comunale della discarica A.GE.CO.S. S.p.a. in località Passo Breccioso Via Trinitapoli, Foggia, catastalmente censita alNCT/FG F.M. n. 155, part.lla n. 176”.

La delibera di Giunta Comunale che ha dato il via al procedimento di acquisto fa riferimento a un progetto presentato, con determina dirigenziale n. 1056/2013, dal servizio LL.PP. dal titolo “progetto di separazione idraulica delle discariche cd Frisoli e cd ex Agecos” dove si propone l’abbancamento delle due discariche per aumentare i volumi dei rifiuti smaltibili. Sempre, e solo, nella delibera di Giunta del 2015 si afferma, nelle premesse, che “l’Amministrazione Provinciale, per procedere all’approvazione del progetto, chiedeva di integrare gli atti progettuali trasmessi, con il titolo di proprietà della discarica c.d. ex Agecos e con lo Studio di Impatto Ambientale”. Questo vuol semplicemente dire che: la discarica non era nelle disponibilità del Comune di Foggia; non era stata fatta una valutazione d’impatto ambientale dell’opera che si voleva realizzare, ossia l’aumento dei volumi della discarica cd Frisoli. Di impegni d’acquisto presi da amministrazioni precedenti, di valutazioni ambientali preesistenti non c’è traccia in nessun atto. Il prezzo d’acquisto della discarica ex Agecos è il risultato di una trattativa tra un team di dirigenti del Comune e la proprietà della discarica che, a fronte di una sua valutazione del ”bene” pari a € 2.600.000, accetta l’offerta fatta dall’Amministrazione per € 1.050.000.

Per fare ulteriormente chiarezza sulle motivazioni dell’acquisto della discarica esaurita, basta leggere quanto scritto nella delibera di Giunta 27/2015 e cioè: che Agecos il 27/01/15 accettava l’offerta economica del Comune; “nella stessa data la Ditta A.M.I.U. PUGLIA S.p.a., comunicava con nota acquisita al protocollo prot. gen. n. 9216 del 2/02/2015, l’interruzione di pubblico servizio per l’impossibilità di conferire i rifiuti nella discarica comunale”; “la discussione del team, teso a valutare la convenienza economica dell’acquisizione, ha tenuto anche conto dell’imminente esaurimento dell’abbancabilità dei rifiuti nella discarica comunale e del conseguente stato di emergenza ed ha portato a ritenere che, non essendovi altre soluzioni possibili nell’immediato, fosse indispensabile acquisire la discarica in discorso per scongiurare l’emergenza rifiuti e le possibili contaminazioni ambientali e per salvaguardare la salute pubblica”. In altre parole si afferma che l’acquisto della discarica era finalizzato a scongiurare una imminente emergenza rifiuti, che poi non si è verificata, e possibili contaminazioni ambientali, che poi, solo poi, si sono accertate.
Quanto al costo dell’operazione di acquisto e aumento delle volumetrie delle discariche, questo doveva essere a costo zero compensando i costi con i risparmi derivanti dallo smaltire i rifiuti in una discarica di proprietà anziché in una discarica di terzi ma questo quadro economico è saltato visti gli ulteriori, e non previsti, lavori di bonifica del sito. Domanda: un “buon padre di famiglia” avrebbe proceduto all’acquisto del bene sospettando legittimamente che sarebbe saltato il quadro economico ipotizzato dopo la conoscenza dell’inquinamento della zona?

Ultima questione l’inquinamento pregresso e le responsabilità. Bene farebbe il consigliere di maggioranza rileggersi per quali motivi la Curatela fallimentare non ha inteso accollarsi la gestione della discarica, come non ha inteso accollarsi altri servizi, perché la questione è stata oggetto di discussioni tra Comune e Curatela. Discussioni che hanno visto soccombere il Comune. Se questa Amministrazione pensa di potere riaprire il contenzioso con la Curatela fallimentare di AMICA lo faccia come la invitiamo a portare i documenti in Procura della Repubblica se pensa vi siano responsabilità antecedenti al suo insediamento ma, per favore, la smetta di cercare scusanti che non stanno né in cielo e né in terra per il suo operato.

Inoltre, se il consigliere Consalvo ritiene che nel passato ci sono stati atti che violano norme di legge deve agire, come da sempre facciamo noi, rivolgendosi alla Magistratura e alla corte dei conti.

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