Le Guide di Foggia Reporter: Sant’Agata di Puglia

Sant’Agata di Puglia – Villette e terrazze s’inerpicano in una piramide paesaggistica culminante nel profilo romanico del Castello Imperiale.

Le piccole vie del centro di Sant’Agata di Puglia seguono ancora la direzione alla rocca in una commistione tra sacro e profano.

Fortezza militare, fulcro amministrativo, efficace diramazione tra la Via Appia, Traiana, Herculea ed Herodonea, l’Artemisium sorse sulle rovine del tempio della dea Artemide, da cui derivò la cappella di Sant’Agata, racchiusa nel castello in protezione del paese.

Il viaggio parte da Piazza Chianchiato, dove è possibile scorgere l’intera bellezza di Sant’Agata di Puglia.

Castello Imperiale di Sant’Agata di Puglia – Ph. Credit: Il Castelliere

Un paese dal cuore di pietra avvolto da verdi alture melfesi.
Sant’Agata è la Loggia delle Puglie dai pendii aggrappati ad aspirale; archi, bastioni, abitazioni a cascata e campanili alludono un po’ alle fattezze di quella Castellania tanto considerata dal Puer Apuliae, nel 1943 rifugio sicuro per i foggiani fuggiti dai bombardamenti.

Passeggiando tra i murales del centro storico, vien voglia di immortalare gli scorci dominati da autentici portali sovrastanti deliziose bottegucce di paese.

Le mura longobardo-normanne si diramano fino a Porta Nuova con una doppia cinta muraria, che racchiude la preziosità del Parco Urbano delle Opere in Pietra.

Centro storico di Sant’Agata di Puglia – Ph. Credit: Italy for Movies

Sull’uscio di ogni casa, la solennità di stemmi nobiliari in pietra che, insieme alle grotte di Palazzo Barbato e i cartonali rinascimentali di Palazzo de Marinis, rendono in Sant’Agata una certa maestosità.

Tra i vicoli tortuosi, ci si addentra nella Chiesa bizantina di Sant’Andrea per ammirare la pietra a vista e i preziosi altari in pietra rossa, poi nel chiostro del Convento delle Vergini, esempio di opera pia ducale.

Lo stupore sopraggiunge tra gli stucchi barocchi della Chiesa Matrice di San Nicola, le cui statue esibite alla volta arcuata ad ogni Via Crucis, ripercorrono puntualmente le stradine dai ciottoli consumati.

Statue barocche della Chiesa di San Nicola – Ph. Credit: Santagatesi nel mondo

La suggestione della Processione dei Misteri è dettata da riti immutati, profonda aggregazione in una dimensione ancora rurale.

Basti pensare all’atmosfera della Via Crucis vivente sul ponte romano del Calaggio o alle scene di passione ambientate all’antico frantoio che, grazie al suo trappeto funzionante dal 1600, mantiene vivo il ricordo del passato agricolo.

Il Museo dell’Olio illustra pratiche e produzione della lavorazione dell’Ogliarola e della Parenzana, tipologia autentica di olive pugliesi dal prodotto di un olio evo dop, valore aggiunto di tutte le pietanze locali.

Motivo in più per visitare in modo speciale un paese dalla Bandiera Arancione come Sant’Agata di Puglia.   

Fonte: Agnelli, L., “Cronaca di Sant’Agata di Puglia”, Sciacca – Tipografia Guttemberg, 1869.
Maruotti, G., “S. Agata di Puglia nella storia medioevale: castrum nobile Sanctae Agathae in Capitinata”, Amministrazione provinciale di Capitanata, 1981.

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