Sanità, una legislazione differenziata per i Piccoli Comuni

Virgilio Caivano: “La sanità pubblica italiana era un modello per il mondo intero. Oggi, nei nostri piccoli comuni, è ridotta al lumicino, vittima di un’arretratezza burocratica e digitale senza precedenti".

Una sanità pubblica territoriale che sia realmente vicina ai cittadini. Questo è l’obiettivo cardine del progetto di “Legislazione Differenziata” promosso dal Coordinamento Nazionale Piccoli Comuni, che mette al centro il diritto costituzionale alla salute come priorità assoluta per le comunità delle aree interne, dalla dorsale appenninica alle Alpi. Virgilio Caivano, Portavoce dei Piccoli Comuni Italiani, lancia un appello deciso nel suo tour nazionale che partirà il prossimo 3 gennaio da Faeto, nel cuore dei Monti Dauni pugliesi:
“La sanità pubblica italiana era un modello per il mondo intero. Oggi, nei nostri piccoli comuni, è ridotta al lumicino, vittima di un’arretratezza burocratica e digitale senza precedenti. È tempo di agire con coraggio e visione!”

Caivano punta il dito contro un sistema che sta crollando sotto il peso di inefficienze e mancate riforme:

Per contrastare il declino, il Coordinamento Piccoli Comuni propone un modello innovativo di sanità territoriale, con il Medico di base e infermiere obbligatoriamente residenti nel comune, operativi nelle strutture comunali per un contatto diretto e continuo con i cittadini. E la collaborazione stretta con il Sindaco per garantire il benessere della comunità attraverso interventi tempestivi e mirati.

“Occorre ripensare la governance della sanità nelle aree interne, restituendo centralità ai piccoli comuni e alle loro necessità”, insiste Caivano. La “Legislazione Differenziata” rappresenta una chance unica per ridisegnare il sistema sanitario locale, trasformando una crisi in opportunità per costruire un modello virtuoso che valorizzi le autonomie territoriali. Il Coordinamento Piccoli Comuni lancia un appello alle istituzioni nazionali e regionali:
“Non c’è sviluppo senza sanità. Garantire il diritto alla salute nelle aree interne significa preservare la democrazia e costruire un’Italia più equa e solidale. È ora di passare dalle parole ai fatti.”

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