FOGGIA – Prosegue la XVI edizione di Musica Civica con un appuntamento di grande fascino e intensità emotiva. Domenica 26 ottobre, sul palco del Teatro “U. Giordano” di Foggia, va in scena “Astor. Un secolo di Tango”, concerto di danza firmato dal Balletto di Roma, con le coreografie di Valerio Longo e la regia di Carlos Branca.
La produzione è un omaggio vibrante e contemporaneo al genio di Astor Piazzolla, il musicista che ha rivoluzionato la storia del tango nel Novecento, trasformandolo da danza popolare a linguaggio universale dell’anima. Lo spettacolo si presenta come un viaggio poetico e sensoriale attraverso un secolo di musica e passione, dove danza e suono si fondono in un dialogo continuo, fatto di respiro, ritmo ed emozione. Sul palco, il bandoneón di Mario Stefano Pietrodarchi, musicista abruzzese di fama internazionale, non accompagna semplicemente la danza, ma ne diventa la voce più autentica: ogni nota si intreccia ai gesti dei danzatori, generando una tensione emotiva che dà corpo alla musica e suono al movimento. Le musiche di Piazzolla, arrangiate da Luca Salvadori, emergono come vere protagoniste, evocando un universo di nostalgie, desideri e libertà. Il mare, nella visione scenica di Carlos Branca, è elemento simbolico e visivo che attraversa l’intera opera: rappresenta il viaggio, la distanza e la speranza, ma anche la trasformazione e il ritorno. È la metafora di un movimento interiore che attraversa l’uomo, come la musica attraversa i secoli. In questa dimensione evocativa, i danzatori del Balletto di Roma si muovono come viaggiatori del tempo, corpi che raccontano la forza dell’amore, la malinconia della perdita e la rinascita attraverso l’abbraccio del tango.
La coreografia di Valerio Longo costruisce un linguaggio fisico intenso e moderno, dove la potenza del gruppo si alterna alla fragilità del gesto individuale. Ogni movimento diventa espressione di coraggio, quella parola che attraversa sottilmente tutto lo spettacolo: il coraggio di cambiare, di rischiare, di reinventare sé stessi. È lo stesso coraggio che Piazzolla ha avuto nel rompere gli schemi del tango tradizionale, creando il suo celebre nuevo tango, e che risuona nei versi di Jorge Luis Borges, nei suoi tanghi e milonghe intrisi di malinconia e fierezza.
Mario Stefano Pietrodarchi, classe 1980, è oggi riconosciuto come uno dei più grandi interpreti di bandoneón e fisarmonica al mondo. Diplomato con il massimo dei voti al Conservatorio “Santa Cecilia” di Roma, ha collaborato con importanti orchestre internazionali e si è esibito in oltre settanta Paesi. La sua carriera lo ha portato a suonare accanto ad artisti come John Malkovich, per il quale ha partecipato al progetto The Infamous Ramirez Hoffman, e ad essere protagonista dello spettacolo Astor del Balletto di Roma in occasione del centenario della nascita di Piazzolla. Il suo suono, capace di fondere rigore tecnico e intensità emotiva, è il cuore pulsante dello spettacolo.
Il Balletto di Roma, fondato nel 1960 da Franca Bartolomei e Walter Zappolini, rappresenta da oltre sessant’anni un punto di riferimento nella danza italiana e internazionale. Sotto la direzione artistica di Francesca Magnini e la guida manageriale di Luciano Carratoni, la compagnia promuove la danza d’autore italiana nel mondo, con un repertorio che intreccia tradizione e innovazione. Con le sue produzioni di alto profilo e i progetti di formazione, il Balletto di Roma ha costruito un modello produttivo unico nel panorama nazionale. Tra i recenti riconoscimenti, spicca il Premio Eccellenza Italia ai China Awards 2023 per lo spettacolo Giulietta e Romeo di Fabrizio Monteverde, confermando la vitalità e la qualità del brand Balletto di Roma, autentico ambasciatore del “Made in Italy” culturale nel mondo.
Lo spettacolo Astor. Un secolo di Tango rappresenta così un incontro tra musica, danza e poesia: un concerto di emozioni che racconta la storia di un popolo, la visione di un artista e la passione di un linguaggio che non conosce confini. È un omaggio all’umanità intera, alla sua capacità di rinascere attraverso l’arte, di trasformare il dolore in bellezza e la nostalgia in speranza.
A causa della momentanea riduzione della capienza del Teatro Giordano chiunque avesse acquistato il biglietto per lo spettacolo del 26 ottobre non potrà accedere all’evento. I biglietti verranno annullati e rimborsati:
– da vivaticket per tutti i biglietti acquistati online e nei punti vendita;
– dalla nostra Associazione per tutti i biglietti acquistati presso la nostra sede e presso il botteghino del Teatro Giordano. La richiesta di rimborso potrà essere richiesta domani dalle 9 alle 13 presso la sede dell’Associazione (via Napoli, 65) o domenica stessa a partire dalle 17.30 presso il botteghino del Teatro Giordano.
