Mafia, relazione DIA: a Foggia quattro organizzazioni collegate tra loro

ROMA – «Lo scenario mafioso pugliese è costituito da una pluralità di organizzazioni criminali, per lo più autonome, caratterizzate da un accentuato dinamismo conseguente agli altalenanti rapporti di conflittualità e alleanze interni». È quanto si legge nella relazione del Ministro dell’Interno al Parlamento sull’attività e i risultati della Direzione investigativa antimafia (Dia) nel primo e secondo semestre dello scorso anno relativamente al fenomeno criminale delle mafie pugliesi e lucane.

Per quanto riguarda la criminalità organizzata foggiana la relazione della DIA rimarca una pluralità di identità mafiose ben distinte tra loro: la società foggiana, la mafia garganica, la mafia sanseverese e la mafia cerignolana. A queste si aggiungono altri gruppi criminali per i quali non è stata giudizialmente acclarata la connotazione mafiosa, benché siano sotto costante attenzione info-investigativa per la loro pericolosità, lo spessore criminale e la stretta vicinanza con i clan mafiosi. “Queste consorterie – si legge nella relazione – operano sull’intero territorio provinciale secondo una dislocazione che idealmente  suddivide la provincia in quattro quadranti geografici: Foggia, Macro-area del Gargano, Alto Tavoliere e Basso Tavoliere. Le quattro principali organizzazioni mafiose foggiane sono tra loro collegate, secondo logiche di condivisione di strategie, di interessi, di campi d’azione e di reciproco supporto”. I clan più strutturati annoverano nella propria orbita gruppi minori, talvolta composti da pochi elementi, i quali evidenziano nelle loro azioni i canoni mafiosi della violenza e della prevaricazione.

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