La “Cannelora”, l'antica e suggestiva tradizione foggiana

Foggia – Oggi vi parliamo della “Cannelora”, un’ antica tradizione foggiana. La festa della “Cannelora” è sulla fine dell’inverno, tanto auspicata nel passato in cui si viveva nelle rigide e nevose giornate con il fumoso tradizionale “ceppo” e senza i modernissimi termosifoni o le stufe a petrolio o elettriche del passato. Cantava la vecchia musa popolare ed il popolino ripeteva le rimate strofette:
“Ѐ venuta la Canelora e la vernata è fora. Ma dice a vecchia arraggiata Non è fora ‘a vernata Se non vena ‘a ‘Nunziata Ma pe’ sta chiù sicuri Quanno scennino i mietituri E pe’ sta chiù contentu Quanno pesano ti jumentu”.
A parte la tradizione ed il folclore, di solito non si attende come quest’anno, il vero classico duro inverno. Ci sono state ad intervalli, giornate rigide; è caduta anche, specie sul Gargano e sul Subappennino dauno, abbondante la neve, ma si è avuta tutta una lunga, ininterrotta serie di tiepide e soleggiate giornate. Si è anzi avuto spesso la sensazione che l’inverno fosse davvero finito. Anche la natura in anticipo della primavera e tutta la campagna distesa del nostro leggendario Tavoliere più ridente e rigoglioso del crescente pane che è la gioia e l’orgoglio delle ansie e delle fatiche dei laboriosi rurali dauni.
Si ha anche qualche timido ed audace segno di primavera a macchia e lungo le ridenti e dolci zone marine di Manfredonia, di Vieste e di Rodi con qualche mandorlo con i primi dolci fiori. Comunque finisca o non finisca con la “Candelora” la primavera non sarà troppo lontana”
A cura di Ettore Braglia