La “Pulsano del Gargano”: dettagli di una meraviglia misconosciuta
Abbazia di Santa Maria di "Pulsano": alla scoperta del «Colle pulsante» di un Gargano misconosciuto.

Da non confondere con l’omonimo comune costiero salentino, bagnato dal Mar Ionio e che si affaccia sul Golfo di Taranto, “Pulsano” è il nome del Colle su cui è arroccata l’Abbazia di Santa Maria, situata nei pressi di Monte Sant’Angelo, in provincia di Foggia, qui instaurata per volontà del monaco-papa San Gregorio Magno, nel lontano VI secolo.

Crediti foto: Noemi Di Leva
L’Abbazia, meta al contempo paciosa ed avventurosa, si palesa a dir poco perfetta per un’escursione primaverile o estiva, al fine di trascorrere giornate in mezzo alla natura.

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Essa, infatti, sorge su di un habitat naturale che è estremamente variegato e che si circonda di dettagli artificiali, ben nascosti tra la ricca vegetazione, segno di un passato sconosciuto, che impreziosiscono di fascino la meravigliosa roccia garganica.

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Questi sembrano essere quasi note di un’unica suadente partitura, che con suono sommesso vogliono raccontare, a chiunque venga a visitarli, il fervore e la vitalità di una Puglia rimasta inascoltata e sconosciuta, in cui storia garganica, tradizione religiosa, arte e natura costituiscono una meravigliosa melodia.

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Il sito ha visto incursioni saracene e il passaggio di diversi ordini monastici fino all’abbandono nel 1969, che ha portato a un progressivo degrado degli eremi e a un processo di grave depauperamento artistico dell’Abbazia, a causa di furti di ignoti e atti vandalici.

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Nel 1997, la chiesa abbaziale è stata riaperta al culto pubblico e vi è stata fondata la comunità monastica di Pulsano.

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Edificata nel 591, sui resti di un antico tempio oracolare pagano dedicato a Calcante, fu affidata ai monaci dell’ordine di Sant’Equizio abate. Appena arrivati in questo luogo si può subito respirare un’aria di pace e di grande sacralità.

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Questo luogo è, infatti, incredibilmente affascinante e suscita la meraviglia di moltissimi curiosi e gruppi escursionistici, oltre che di fedeli. Essa infatti si colloca inserita in uno scenario di rocce grigie su strapiombi che superano i 200 metri di altezza ed è rivolta verso il Golfo di Manfredonia, offrendo un panorama mozzafiato.

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L’Abbazia è circondata dai vari eremi i quali venivano utilizzati come abitazione. Spesso, per accedere a questi, gli eremiti che vi abitavano erano costretti ad utilizzare corde o scale. Gli eremi collocati in questa valle, denominata appunto “Valle degli eremi”, sono una delle manifestazioni più forti di monachesimo presenti sul Gargano. Gli eremi dell’Abbazia di Santa Maria di Pulsano sono, inoltre, luoghi del cuore FAI.

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Ubicato a 340 metri sul livello del mare a strapiombo sulla valle sottostante, si trova questo eremo che vi mostriamo in foto, che prende il nome di Eremo “La Rondinella”. Questo eremo è soltanto uno dei 24 eremi totali presenti nella “Valle degli eremi” situata sul Gargano, in prossimità dell’Abbazia di Santa Maria di Pulsano. Esso deve il suo nome alla sua posizione, simile a quella che assumono le rondini prima di spiccare il volo e giacchè è pericoloso accedervi, i meno temerari devono contentarsi di ammirarlo dal colle su cui è collocata l’Abbazia.

Crediti foto: Noemi Di Leva
Tra i vari eremitaggi presenti, tutti profondamente legati all’Abbazia risalente al XIII sec., vi sono infatti alcuni come questo ubicati in luoghi davvero inaccessibili. Grazie ai monaci del posto ne viene garantita la fruizione attraverso escursioni organizzate da esperti di montagna e speleologi, a cui è bene affidarsi prima di avventurarsi su rocce ripide e scoscese.
Fonte principale: abbaziadipulsano.org, sito ufficiale.