FOGGIA – Fatimi Hayat, 46 anni, cuoca di origine marocchina e da vent’anni residente a Foggia, è stata accoltellata a morte nella notte tra il 6 e 7 agosto in pieno centro storico. La donna, benvoluta da tutti e integrata nella comunità, aveva più volte denunciato l’ex compagno, Tariq El Mefedel, connazionale e senza fissa dimora, già destinatario di misure cautelari mai eseguite.
Hayat aveva chiesto aiuto alle forze dell’ordine poco prima di essere aggredita: l’operatore del 113 avrebbe udito in diretta le sue urla e i colpi di coltello. La città le ha tributato l’ultimo saluto con una cerimonia semplice e commossa davanti all’obitorio del Policlinico Riuniti.
Presente anche la sindaca Maria Aida Episcopo, che ha proclamato il lutto cittadino e annunciato la costituzione del Comune come parte civile nel processo. «Hayat è una di noi, una donna di Foggia, una delle nostre sorelle», ha dichiarato la prima cittadina, ricordando la vittima come simbolo della lotta contro la violenza di genere.
