Foggia, agente penitenziario accusato di furto di generi alimentari: non pensava fosse reato

L'uomo sostiene di aver preso solo merce deperibile e già scaduta. E' stato sospeso per un anno dal lavoro.

FOGGIA – Ha respinto l’accusa di furto l’agente penitenziario 50enne fermato dalla Guardia di Finanza e dai suoi stessi colleghi con l’accusa di aver sottratto generi alimentari dal magazzino del carcere di Foggia.
Secondo l’accusa, l’uomo avrebbe portato via non solo cibo di varia natura, ma anche prodotti per l’igiene e articoli per la casa. Il suo legale, l’avvocato Luigi Marinelli, ha chiarito che il poliziotto penitenziario “non ha mai sottratto merce destinata ai detenuti, ma solo beni già destinati allo smaltimento perché deperibili. Non riteneva minimamente che fosse un reato, e solo con l’avviso di interrogatorio ha scoperto che si tratterebbe di peculato”. L’accusa, sulla scorta di video, gli contesta una ventina di episodi tra novembre 2024 e marzo 2025: avrebbe prelevato la merce presso il magazzino portandosela poi a casa. Si parla di bottiglie d’olio, scatole di tonno, ceci, verdure, cioccolata.

Il gip ha accolto parzialmente la linea difensiva disponendo la sospensione dall’incarico per un anno, respingendo la richiesta di arresti domiciliari avanzata dalla Procura. Oltre al 50enne, risultano indagate altre sette persone: cinque agenti penitenziari e due dipendenti della ditta appaltatrice.

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