“Fiori recisi”, in carcere la performance teatrale di Daniela d’Elia per contrastare la violenza di genere

Location dello spettacolo il teatro della Casa Circondariale di Foggia

La violenza di genere si previene anche educando allo sguardo, alle parole e alle emozioni. In carcere, questo lavoro diventa essenziale. È in questa prospettiva che il 25 novembre 2025, nel teatro della Casa Circondariale di Foggia, andrà in scena “Fiori recisi”, una performance teatrale che affida proprio ai detenuti il compito di interrogarsi – e farci interrogare – sulle radici profonde della violenza.

Lo spettacolo, scritto, diretto e interpretato da Daniela d’Elia, nasce dal laboratorio teatrale realizzato in istituto, giunto al secondo anno. Una nuova tappa di un percorso in cui il linguaggio teatrale diventa uno spazio di crescita, ascolto e consapevolezza.

Quest’anno, alla realizzazione dell’opera parteciperà l’Associazione Genoveffa de Troia, che affiancherà la performance con i giovani del Servizio Civile, contribuendo a costruire un dialogo generazionale che attraversa e unisce mondi diversi.

La narrazione scenica sarà arricchita da un contributo video dell’artista Jean Patrick Sablot, che offrirà uno sguardo visivo intenso e simbolico.

Hanno confermato il loro sostegno al percorso la Fondazione dei Monti Uniti, l’Ordine degli Avvocati, la Camera Penale di Capitanata, il Rotary Club Foggia, il Rotary Club Foggia U. Giordano, il Rotary Club Foggia Capitanata e l’Inner Wheel, una rete che riconosce nel teatro un’occasione concreta di responsabilizzazione e trasformazione personale all’interno del contesto penitenziario.

Accanto a loro anche l’Associazione Misericordia di Foggia, impegnata in attività di prossimità e supporto alla comunità detenuta.

“Il teatro – spiega Daniela d’Elia – ci permette di guardare dentro noi stessi, di confrontarci con le nostre paure, le nostre mancanze, le nostre fragilità. Nel contesto penitenziario ogni parola e ogni gesto possono diventare strumenti di consapevolezza”.

“Fiori recisi” è più di uno spettacolo. È un invito a ripensare i legami affettivi, a interrogare la propria storia emotiva, a riconoscere quanto la violenza nasca spesso dall’incapacità di ascoltare e ascoltarsi. È un passo, dentro e fuori, verso una cultura delle relazioni più consapevole e responsabile.

L’iniziativa è realizzata in collaborazione con il CSV Foggia; allo spettacolo prenderà parte Annalisa Graziano, responsabile della promozione del volontariato penitenziario.

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