Epilessia, a Casa Sollievo seconda postazione di monitoraggio video-elettroencefalografico

SAN GIOVANNI ROTONDO – Nel pomeriggio di ieri, 2 dicembre, il presidente, l’arcivescovo padre Franco Moscone, ha impartito la benedizione all’Unità Monitoraggio Epilessia (UME) della Neurologia dell’IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo. La benedizione ha inaugurato la seconda postazione di monitoraggio video-elettroencefalografico (Video-EEG) per l’inquadramento diagnostico e terapeutico dell’epilessia, una malattia neurologica cronica caratterizzata da improvvise e perduranti crisi epilettiche dovute ad ipereccitabilità neuronale.

La seconda postazione è un “progetto finanziato dal Ministero della Salute PNRR. L’acquisto e l’allestimento, finanziariamente sostenuti anche dalle associazioni “Amicamente” e “Armonie Daune”, consentiranno al Centro per lo Studio e la Cura dell’Epilessia dell’IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza di candidarsi a pieno titolo tra i centri di riferimento regionale e nazionale per la patologia.

L’UME è costituita da tre stanze, due di registrazione con quattro posti letto dedicati all’epilessia, di cui due monitorati in Video-EEG, e una stanza di acquisizione. Le due sale di registrazione sono dotate di telecamere ad alta definizione, lampade a infrarossi per le riprese notturne, microfoni e altre apparecchiature per la registrazione dei dati elettroencefalografici, che vengono trasmessi a una stanza di acquisizione adiacente e intercomunicante. Neurologi e tecnici di neurofisiopatologia possono così seguire in tempo reale il periodo di osservazione, intervenendo se necessario.

«La seconda postazione ci consentirà di aumentare il numero di pazienti monitorati in contemporanea, potenziando ulteriormente capacità diagnostica, efficienza, qualità delle cure e attività di ricerca spiegaGiuseppe d’Orsi, epilettologo e medico responsabile dell’Unità di Neurologia. L’attività di monitoraggio avviata nel 2022 prevede una selezione accurata dei candidati con epilessia, seguita da studi neurofisiologici e neuroradiologici. Una volta individuata l’area cerebrale da cui originano le crisi, i casi vengono valutati in équipe multidisciplinare e, se idonei, vengono indirizzati al trattamento chirurgico che offre elevate probabilità di guarigione. Questo sistema garantisce diagnosi più precise, terapie mirate e tempi di attesa ridotti per gli interventi».

Dal 2022 a oggi, il Centro per lo Studio e la Cura dell’Epilessia dell’IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza ha preso in carico quasi 2.000 pazienti, attraverso ambulatori dedicati alle epilessie generali, rare e complesse, ricoveri e day service rivolti a pazienti adolescenti e adulti.

Il Centro può contare su un’équipe multidisciplinare formata da medici neurologi, tecnici di neurofisiopatologia, infermieri, una biologa coordinatrice dei progetti clinici e scientifici e borsisti dedicati alla ricerca e allo sviluppo tecnologico. La collaborazione di lungo corso del Centro con diverse unità ospedaliere tra cui Genetica Medica, Laboratorio Analisi, Radiologia Diagnostica, Medicina Nucleare, Neurochirurgia e Neuropsichiatria Infantile consentirà di continuare a migliorare e di integrare competenze e approcci complementari, favorendo percorsi diagnostico-terapeutici sempre più completi ed efficaci per persone con epilessia.

«Dietro ogni esame e ogni diagnosi c’è un grande lavoro di squadra – sottolinea il dottor d’Orsi –. Tre anni fa è iniziata una costruzione silenziosa, pietra dopo pietra, fatta di impegno quotidiano, di ascolto e di collaborazione. Oggi stiamo vedendo crescere qualcosa di importante, frutto dell’entusiasmo e della dedizione di tutti. Dobbiamo continuare a crescere in silenzio, con passione e con la forza del gruppo, per offrire sempre più supporto e risposte a chiunque si rivolga a noi».

«La crescita del Centro per lo Studio e la Cura dell’Epilessia – conclude – testimonia la forza della collaborazione tra istituzioni, associazioni e comunità scientifica. Un ringraziamento speciale va all’associazione “Amicamente”, che fin dalla nascita del Centro ne ha sostenuto con generosità lo sviluppo, all’associazione “Armonie Daune” e a tutte le realtà che hanno contribuito a questo importante traguardo per i pazienti e le loro famiglie».

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